Una domenica vulcanica a Piano Bottara (Nicolosi). “La forza dell’Etna e i suoi miti dionisiaci”

FidapaCon Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese
Un’interessante tavola rotonda, come a un congresso accademico ma decisamente più ludico di quelli tradizionali.

Così domenica 18 novembre scorso, sotto un cielo “cinerino” da cui si vedeva la natura lunare del panorama etneo, la presidente della sezione FIDAPA di Misterbianco Agata Aiello ha aperto il nuovo anno sociale 2012/2013, l’ottavo anno di vita dell’Associazione. La presidente, dopo aver spiegato le varie attività svolte dal settembre scorso ad ora, ha esposto il lavoro che il sodalizio ha in corso e intende svolgere nei prossimi mesi con l’ausilio delle proprie Commissioni. La quarta edizione del Concorso fotografico (“Sguardi”, la cui premiazione è in programma domenica 2 dicembre alle 17,30 al Teatro Comunale in Via Giordano Bruno), l’avvio del Corso per assistenti familiari e soprattutto i lavori per la realizzazione di un Parco letterario dell’Etna sono stati solo alcuni dei punti da affrontare quest’anno.

Così la scelta del tema della giornata: “L’Etna tra geologia e mitologia”. Alla presenza della dott.ssa Cettina Oliveri, presidente del Distretto Sicilia della FIDAPA, e dell’assessore comunale rag. Giuseppe Bongiovanni in rappresentanza del sindaco di Misterbianco, nonchè delle responsabili delle altre Sezioni FIDAPA della provincia, i relatori Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese hanno illustrato le origini e le multiformi immagini del vulcano (o “muntagna” come lo chiamano a Catania), attraverso fonti geografiche, letterarie e filosofiche. Mentre scorrevano le immagini in video delle ultime eruzioni dell’Etna, il folto pubblico ha seguito attentamente l’illustrazione del mitico “tempio del fuoco”, come fu chiamato dagli antichi greci e romani.

L’Etna ha sempre incuriosito i popoli che hanno attraversato e dominato la Trinacria. Ai tempi della Magna Grecia il vulcano era visto come la fucina del dio Efesto. I Romani lo hanno poi ribattezzato con il nome di Vulcano. Il fascino del mostro lavico che attira e respinge è sempre stato al centro della curiosità di storici come Tucidide e poeti come Omero e Virgilio. Ma anche nei tempi moderni più disincantati e lontani dalla religione, come la intendevano gli antichi Romani, artisti e filosofi hanno visto o immaginato l’isola vulcanica come luogo del mito. Il poeta tedesco Goethe l’ha definita “la terra ove nascono i limoni”. Il filosofo Nietzsche, pur non avendo mai visto l’Etna, in alcuni aforismi della “Gaia scienza”, dice di essersi stancato della cupa musica tedesca, soprattutto di Wagner, e di preferirle la solare musica di Bellini più sensuale e terrestre. Qualcuno si è stupito di vedere il nome di Pasolini accostato al mito dell’Etna. Ma si tratta di un vero e proprio amore del regista italiano che, sulle pendici vulcaniche, ha girato le scene in esterno del suo film più dionisiaco “Porcile”. Nell’età arcaica della storia mediterranea, infatti il rito dionisiaco, basato sull’ebbrezza vitale e sulla mancanza del senso del peccato, aveva le sue pratiche in Sicilia, nelle città colonizzate dai Greci.

Pina Santonocito

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