Quattro secoli di rintocchi

MISTERBIANCO CELEBRA UNA ATTESA RICORRENZA

Festa per la
campana della Chiesa Madre

Quattro secoli di vita. E' questa l'età
del campanone grande della chiesa Madre del centro etneo di cui ricorre in
questi giorni l'anniversario della fusione avvenuta nell'antico casale di
Monasterium Album, da cui ha preso il nome l'attuale Comune, e salvata dai
cittadini nel corso della terrificante eruzione lavica del 1669 che distrusse
l'intero Comune, arrivando fino a mare.

Una ricorrenza che la comunità civile e
religiosa celebra in forma solenne su iniziativa dell'amministrazione comunale,
del Comitato ai beni culturali e della
parrocchia S.Maria delle Grazie,
sul cui campanile attualmente si trova, in quanto il bronzo nei secoli oltre a
ricordare gli appuntamenti liturgici è stato usato per avvisare la comunità in
occasione di calamità naturali o per chiamare a raccolta la popolazione.

Una funzione che questa campana ha svolto in
più occasioni a cominciare dal 1642 quando chiamò in assemblea il consiglio
comunale dell'epoca per chiedere l'indipendenza dalla vicina Catania.
Non passarono neppure trent'anni che, in seguito all'eruzione lavica, la
popolazione in fuga si disperse per le vicine contrade e la campana, tirata giù
dal campanile ed appesa ad un ulivo, servì con i propri rintocchi a richiamare
la comunità per tenerla unita.

Di tutte le campane esistenti nel vecchio
casale, questa è la più antica realizzata dai maestri artigiani di Tortorici,
Giacomo Sanfilippo e Gerone Garbato, come risulta dall'iscrizione che ancora
oggi è possibile leggere sul bronzo, assieme alla data di fusione. Nella parte
superiore poi una scritta in latino dettata dal vicario dell'epoca, don Nicolò
Maria Privitera, che così recita "Schiaccio i demoni, calmo le tempeste, chiamo
i vivi e piango i morti".

Dato il peso e le dimensioni della campana,
che si trova inventariata in tutti i documenti parrocchiali a partire dal 1600,
probabilmente la fusione è avvenuta, come si usava all'epoca, davanti il sagrato
dell'antica matrice con la partecipazione dei fedeli i quali contribuivano ad
impreziosire la fusione, gettando oggetti in oro che servivano anche a rendere
più armonioso il suono.

Una storia che in questi giorni viene
rievocata in occasione dell'anniversario, con visite guidate al campanile dove
fu issato il bronzo nel 1810, con uno speciale annullo
filatelico
che funzionerà sabato pomeriggio all'interno del
palazzo del senato dove rimarrà
aperta per una settimana una mostra che avrà come tema "la comunicazione dalla
campana al satellite".

Le manifestazioni si concluderanno sabato 16
con un dibattito su: "La comunicazione al servizio del progresso e della
crescita sociale" con l'intervento del presidente dell'ordine nazionale dei
giornalisti, Mario Petrina.

CaSa
La Sicilia 8/5/1998

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