Piazza della Repubblica: blitz notturno dei consiglieri comunali

Un nutrito e politicamente variegato drappello di consiglieri comunali occupa piazza della Repubblica. Protestano contro l'addobbo natalizio, vietato da una delibera del luglio scorso. Un sit-in ancora in corso. L'appoggio dei commercianti della zona e la replica del primo cittadino.

Il cordolo
della discordia, ovvero l’addobbo di Piazza delle Repubblica, accende la prima
protesta sotto l’albero di Misterbianco. Un nutrito e politicamente variegato
drappello di consiglieri comunali ha infatti occupato l’angolo sud-est della
piazza per reclamare contro un abbellimento momentaneo che - a loro dire -
rischia di diventare permanente. Bloccati tempestivamente i lavori, stranamente
intrapresi a tarda notte, i consiglieri - Borzì (DS), Giaccone e Pignataro
(Gruppo misto), Condorelli (Nuova Sicilia) e Conti (RC); cui si sono
tempestivamente aggiunti Bruno (AN), Ninella Caruso, Carmelo Caruso (Gruppo
misto), Nino Calderone (DS) e lo stesso Franco Galasso, il diessino presidente
del consiglio comunale - deplorano la decisione dell’amministrazione che oltre
a non attenersi alle indicazioni della Soprintendenza (una loro delegazione vi
si recherà certamente nei prossimi giorni) sconfessa clamorosamente un ordine
del giorno dello scorso luglio - approvato quasi all’unanimità anche se il
primo cittadino l’aveva bollato come “inutile e pleonastico” - nel quale,
sottolineando l’importanza della piazza come luogo di memoria e di continuità
affettiva con il passato, si chiedeva la rimozione degli addobbi collocati in
occasione della festa del Patrono e una vigilanza attenta che la restituisse
finalmente alla fruizione comune. “Questa è l’ennesima testimonianza - ha
affermato Paolo Conti di Rifondazione - di una strategia a lungo termine da
parte dell’amministrazione che ha come obiettivo la sottrazione della piazza a
quella comunità che lì, da sempre, agisce e si riconosce”. I commercianti,
già esacerbati da alcun scelte che hanno marginalizzato la piazza, considerano
l’addobbo una “forzatura” e una “scelta ipocrita” a fronte di un
controllo oculato e intelligente delle soste. “Vogliamo usufruire - hanno
concluso - di uno spazio che è memoria di tutti e non certo cortiletto
privato”. Una piccola folla si è assiepata curiosa nella Piazza, ma
l’occupazione - “priva - hanno sottolineato i consiglieri - di etichette
politiche si è svolta in un clima civile e tranquillo, tenuta sotto discreto
controllo dalla locale tenenza dei carabinieri.
La replica del sindaco non si è però fatta attendere. “Rimango sbalordito -
ha sottolineato Nino Di Guardo - di come una parte del consiglio comunale si
mostri ancora sensibile al mondo del disordine e dell’abbandono. Il centro
storico della nostra cittadina deve essere addobbato come si conviene in
occasioni del genere. In odor di campagna elettorale intuisco che tutto ciò
diventi occasione per fare demagogia a buon mercato, innescando il tentativo di
ingraziarsi i commercianti della zona, i quali dovrebbero invece convincersi che
una piazza libera dal caos del traffico diventa per loro occasione di
crescita”. E poi conclude con pacificatore spirito natalizio: “Non sono per
una lotta ad oltranza, perciò quella parte di piazza occupata rimarrà priva di
decorazioni: saranno i cittadini giudicare”.

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