Misterbianco 1950 – 65 IV: Gli anni eroici del calcio a Misterbianco (3^ parte)

Vito Arena Benvenuti al IV appuntamento su Misterbianco 1950-65, terzo per il mondo del calcio locale. Questa volta avrei dovuto parlarVi di Società, famiglie, Comune. In base, però, a quanto proprio in questi ultimi giorni ho appreso, fatte le dovute considerazioni (che di seguito Vi spiegherò), credo che sia molto più opportuno soprassedere all’approfondimento degli argomenti di calcio sopracitati. Non li ritengo più di alcuna importanza, ma chiudo qui la terza parte del calcio pionieristico misterbianchese e mi accontento di ricordarlo insieme a pochi, ormai certamente, miei amici come un mondo epico, leggendario, forse, addirittura inventato e mai esistito! Il fatto è, cari amici e lettori, che in questi giorni, pur non essendomi mai interessato di politica, soprattutto relativa a Misterbianco, mai (mi pare di averlo scritto già in un altro mio articolo), mi sto, invece, interessando alle vicende politico-elettorali del mio Paese, seguendone le varie fasi sul nostro formidabile Misterbianco.com. Mi piace rovistare nei vari articoli… approfondire le cose dove sia possibile farlo… leggere fatti del passato, più o meno recente, e del presente… per ricordare il mio stesso passato a Misterbianco e scoprire quanto, invece, mi sono perso fino ad oggi della mia Comunità d’origine per essere andato via a vivere altrove.

Permettetemi qualche cenno di cronaca: In questi giorni è stato inaugurato ufficialmente il nuovo stadio “V. Mazzola” di Misterbianco, presenti tante autorità, del Comune e dello Sport; ovviamente, con la presenza del Sindaco, la mia carissima amica dall’infanzia Ninella Caruso; rovistando in articoli di politica, mi sono imbattuto su : Nino Di Guardo/sindaco per passione. Si diceva: libro, non libro… sfoglio le pagine…: due cose mi hanno colpito, una mi è sembrata una doccia fredda, l’altra mi ha profondamente commosso. Vi racconto. In una pagina ho visto una folla di numerosi tifosi dell’A.C.Misterbianco con strisce della squadra e si legge che la Società su fondata alla fine degli anni ’60; cioè, appena qualche anno dopo il 1965, limite estremo di quel calcio povero e quasi una leggenda che io ho descritto nei due precedenti appuntamenti! Lì per lì, ho provato gioia per una forma di gloria per lo sport della mia Città, ma subito dopo mi sono sentito spiritualmente sbattere una porta in faccia, come se qualcuno mi gridasse: “ma tu, chi sei? Che vuoi?... Chi ti conosce?! …..E no, signori due Sindaci! Voi per me siete due amici fraterni, e lo sarete sempre, come lo siete stati da piccoli. Ma Io, Vito Arena, e tutta quella lunga fila di ragazzi misterbianchesi, giovani calciatori, siamo quelli che abbiamo fatto per quindici anni sacrifici enormi per questo sport, pagando sempre e solo di tasca nostra tutte quelle spese che potessero permetterci di realizzare meglio che potevamo i nostri sogni sportivi, in mezzo agli ostacoli, a gente egoista, sorda e chiusa alle richieste dei giovani. Sapete bene, perché anche voi due eravate allora ragazzi come noi, là, in mezzo a quella lunga fila, che Misterbianco non offriva niente di niente a loro per esercitare questo sport, che il Comune non si interessò mai di questo settore e della gioventù ad esso rivolta. Va bene, non è di questo che voglio parlare, né tanto meno criticare Voi che, invece, nel vostro tempo vi siete mossi per tante realizzazioni, anche nel campo dello sport e della cultura. Però, io dico, in tutti questi anni “qualcuno” avrebbe potuto, nelle grandi e opportune occasioni, ricordare “i vecchi” ragazzi del calcio di Misterbianco, certo non grandi glorie calcistiche, specie se paragonate al mondo del calcio di oggi, ma giovani che diedero l’anima per fare sì che tale sport potesse vivere anche nel nostro Paese. Per queste considerazioni ho rinunciato in questo appuntamento a parlare di società, famiglie, Comune e il calcio misterbianchese 1950-65: a che servirebbe se i giovani calciatori di allora non siamo mai esistiti?!

La seconda notizia, ne accennavo sopra, che mi ha commosso profondamente e della quale voglio ringraziare Nino Di Guardo per avermela, per modalità così fortuita, fatta giungere ai miei occhi è quella che si trova alla pagina 194 del suo libro “Sindaco per passione”: La fotografia di una classe (la terza elementare) con la sua maestra, Vincenza Valenti, e la didascalia della pagina che la racconta. Una brevissima parentesi: io ho sempre stimato Ninella Caruso e Nino Diguardo e voglio loro ancora bene perché sono due amici d’infanzia e di gioventù, sempre vivi nella mia memoria; li apprezzo moltissimo per la loro onestà, capacità professionale e politica: mi reputo fortunato e fiero di essere loro amico. La foto di quei bambini con la loro maestra, la mia maestra, anche!, e le parole di Nino a commento di quel giorno mi hanno fatto provare una fitta al cuore indescrivibile: dal giorno in cui fu scattata quella fotografia (era una tradizione fare le foto a tutte le classi a fine anno) sono passati sessanta anni, 1952-2012! Nino, ancora dice: “il quarto da sinistra, seconda fila, sono io”, ma, forse non può ricordarlo, che fra lui e il braccio destro della maestra Valenti ci sono io, Vito Arena… Come potrei, dunque, non provare affetto per questi due amici?!

Infine, pur se incompetente, mi pare di aver capito che Ninella Caruso non si candida di nuovo alla carica di sindaco, mentre ha deciso di farlo Nino. Allora non mi resta che sperare che il mio amico centri il suo traguardo perché ha le capacità e l’esperienza per rivestire questa carica. Ovviamente, per il mio disinteresse secolare per la politica, non mi interessa il partito che lo sostiene, ma solo che vinca il mio fraterno amico di sempre, ancora con un ciuffo di capelli sulla fronte, alla sua età, come in quella bellissima foto.
Arrivederci al mio prossimo appuntamento.

Vito Arena

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