La discarica ammorba l'aria di Misterbianco

No DiscaricaIn questi giorni, Misterbianco continua a risvegliarsi con la puzza insopportabile inequivocabilmente proveniente dalla megadiscarica di Valanghe d’Inverno, distante appena cinquecento metri in linea d’aria dal centro storico.

I cittadini non ne possono più. Una situazione che perdura sulla pelle di un comune di 50 mila abitanti, che pure ha una raccolta differenziata sopra la media nazionale. Con un impianto dichiarato illegale da più di un anno, destinato a chiudere con un decreto regionale del luglio 2014 e che continua invece ad operare con sistematiche e beffarde proroghe a seguito della perenne “emergenza rifiuti” regionale ancora senza sbocchi né prospettive di soluzione.

Come non bastassero il disastro ambientale delle meravigliose colline dei Sieli, del parco e dei torrenti, ed i pericoli più volte segnalati per la salute pubblica di un’intera area, si continuano ad abbancare montagne di rifiuti siciliani con cospicuo lucro privato e mortificanti penalizzazioni di cui nessun ricorso o denuncia, nessuna indagine giudiziaria nè mobilitazione sono riusciti ad impedire finora di fatto la prosecuzione. Si prosegue, paradossalmente con un costoso regime commissariale pubblico, e nessuna legalità nè tutela ambientale vengono garantite.

Le denunce penali, i ricorsi del sindaco di Misterbianco Di Guardo, le svariate iniziative dei Comitati No discarica a tutti i livelli (anche europei) le indagini della Commissione bicamerale sugli eco-reati, finora sembrano non sortire quasi alcun effetto, e nessuna soluzione di brevissimo periodo si profila.

Misterbianco, quindi, ancora sommersa dalla puzza, tra varie iniziative in corso che sfoceranno intanto il 10 ottobre prossimo in una grande manifestazione di protesta e di denuncia - che si intende poi estendere ad oltranza - a cui sono stati invitati anche parlamentari, amministratori, Comuni e associazioni. Mentre si susseguono proteste indignate e furibonde sui social, petizioni con raccolte di firme, ed appelli affinchè la popolazione “alzi la testa” e non si rassegni.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
19/09/2015

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