Documento lumaca la discarica resta chiusa

Oikosda lasicilia.it
Al Nord, in alcuni centri, come novità per questo Natale, hanno deciso di piazzare alberi ecologici, con appesi i rifiuti riciclati, frutto della differenziata. All'opposto, per i Comuni di Simeto-Ambiente o almeno per una parte di essi, in strada non ci sono alberi ma i rifiuti, a tonnellate. E a render tutto ancor più grave è il fatto che l'emergenza non rientra. La discarica di Motta Sant'Anastasia, gestita dalla Oikos, dunque, resta a cancelli chiusi, quasi certamente anche oggi. Per risolvere il problema ieri, per l'intera giornata, è stato un "fuoco" di telefonate tra Catania e Palermo. Tutti alla ricerca del documento da firmare che liberava i quattro milioni di euro da destinare per le due discariche di Motta e di Catania.

Alla fine, la notizia, nel tardo pomeriggio: il documento è stato firmato, ora bisogna spedirlo. Spedizione a passo di lumaca se si pensa che a tarda serata ancora del documento non c'era neanche l'ombra.
Dalla Oikos, dunque, la decisione: restiamo a cancelli chiusi. Una lentezza imbarazzante e da qui i dubbi se i fax o la posta elettronica siano già in uso negli uffici della Regione. Forse si dimentica che da una settimana (il primo giorno di chiusura per la discarica è stato domenica scorsa), nove città di Simeto-Ambiente sono ricolme di rifiuti. Il vento e la pioggia, poi, come ciliegina sulla torta, hanno sparso sacchetti anche al centro delle strade, sporcando decine e decine di arterie viarie.

Si spera che almeno oggi, il tanto atteso documento possa giungere a destinazione, permettendo agli operatori ecologici di tornare al lavoro.
Per tamponare la situazione, nell'attesa, i sindaci corrono ai ripari, come possono e così a Belpasso, unico Comune ad oggi ad aver deciso di pagare con fondi propri la discarica, sborsando la modica cifra di due mila euro al giorno fino a fine mese, si aggiungono anche i centri di Motta e San Pietro Clarenza.

Per quanto riguarda gli stipendi, non tutti i Comuni hanno garantito l'anticipazione. Tra i fortunati ci sono Paternò, Biancavilla, Gravina, Santa Maria di Licodia, San Giovanni La Punta e Sant'Agata Li Battiati, già da qualche giorno, cui ieri si sono aggiunti Camporotondo Etneo, San Gregorio, Motta Sant'Anatasia, Nicolosi e Belpasso.
Resta, infine, il nodo tredicesime. Il Consorzio Simco ha annunciato che potrà pagare solo quando tutti i Comuni avranno versato la loro quota di anticipazione a copertura del servizio svolto nel mese di novembre. In pratica la storia, mese per mese, resta sempre la stessa. Rifiuti che si accumulano, debiti che crescono, bollette supersalate a fronte di un servizio superscadente. Si spera che tutto questo possa finire il mese prossimo, quando i costi del servizio dovranno essere coperti dai Comuni. Come, ancora non è chiaro, visto che le diverse città, affermano di essere con i bilanci in rosso, quindi, in assenza di fondi.

Paternò, in questo senso, è stato il primo Comune a pensare ad una riduzione dei servizi per adottare, di conseguenza, a tutta una serie di tagli anche ai costi. La definizione, però, non è ancora arrivata.
Il piano è tutt'ora al vaglio, anche se è già arrivato un deciso no di sindacati, lavoratori e Consorzio Simco. Quest'ultimo, infatti, ribadisce che il contratto non può essere modificato se non dopo la sua naturale scadenza.


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