Così com'è

Pasquale Musarra - MisterbiancoScrivo per necessità, oserei dire per bisogno, per me e per quei “tanti” come me, che si nutrono di parole scritte, di dubbi, di meraviglie e di concetti non rubati qua e là, tra le sacre scritture dei rotocalchi e le blaterate “menzognerie” dei programmi televisivi.

Scrivo per condividere, per essere condiviso o disapprovato; non m’interessa, non mi piace, nè offendere deliberatamente, nè insegnare niente a nessuno, nè farmi portavoce di verità assolute o secolari.

Scrivo, pur sapendo che nello scrivere si rischia, e questo m’interessa e mi piace molto, mettendosi a nudo, a fronte scoperta, faccia a faccia con la responsabilità di affermare, dire e scrivere il proprio Pensiero.

Il Pensare, che null’altro è che quell’incessante “Movimento” dell’intelligenza umana, che approfondisce, che logora, che scava a mani nude, alla ricerca di quel senso delle cose e degli accadimenti che possano reggere alla misura della propria coscienza e della propria dignità.

L’ho detto e scritto altre volte, e non mi dispiace ripeterlo ancora, non trovo alcuna soddisfazione, non m’incanta, sgranare rosari ripetitivi, paternostri, nenie o tiritere varie, che placano e di certo addormentano il logorio e la fatica del Riflettere, ma che non attivano quel favoloso “Strum und Drang”, che dipana scenari meravigliosi verso nuove scoperte e nuove angolazioni di vita.

E mi piace, molto, condividere con gli altri, con quei tanti in più, scopro sempre più spesso, che non si accontentano delle “eterne verità” proposte in confezione regalo, magari da distribuire in occasione delle feste comandate.

Nel far ciò, si incorre, a volte, in “appunti”, “sottolineature” o velati “consigli” minacciosi, che qualche volta traboccano in atteggiamenti intolleranti e di puro fanatismo.

Nel provocare tali indicibili solleticazioni faziose, irrobustisce, dando sempre più spesso la conferma che è possibile smuovere, intaccare quelle rigide strutture cementificate su cui si reggono le ortodossie e i dogmi.

Ormai molti lo sanno, lo vedono, da ciò che scrivo e dico nei pubblici consessi, di non appartenere a gruppi religiosi di qualsiasi professione, né un neofita di chissà quale elucubrazione mistica o ultra-materialista.

Cerco , e ne provo immensa fatica, in questa continua e logorante ricerca, ma… quei punti cardinali che cambiano e si spostano continuamente dipanano e aiutano a capire e comprendere di più e oltre.

Le trovo tante volte, le certezze, “i cunotti”, nelle straordinarie meraviglie offerte da gesti, da parole vere, da occhi pieni di commozione, da sorrisi, da visioni nascoste, dal fuoco, dall’acqua, dal vento, dalle pietre.

E me ne commuovo e m’inchino umilmente davanti ad esse, provandone immenso piacere e godimento.

E così vorrei che fosse anche per altri, che anche gli altri, tutti gli altri, avessero lo stesso vantaggio, così com’è per me, di sentire la gioia di far parte di questa straordinaria organizzazione, "il cammino nella vita".

Per questo mi piace scrivere, mio caro Forestiero, perché ho bisogno di condividerlo con Te questo stato di gioia, di contentezza, di godimento; me ne sentirei altrimenti monco ed egoista nel farlo da solo.

A proposito, in attesa della nascita del prossimo giorno nuovo, del nuovo mese e del nuovo anno, un affettuoso “Buon Tempo” mio caro Forestiero.

Pasquale Musarra

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