Assemblea pubblica dei Comitati No discarica

Assemblea NoDiscarica - Misterbianco“La chiusura della discarica di Siculiana? Una serrata, o se volete un ennesimo ricatto”: Così sabato 29 dai microfoni nell’assemblea pubblica – contro la “dittatura delle discariche” denunciata nella slide iniziale - gremita da amministratori, cittadini, tecnici e studiosi. “Responsabilità politiche e monopolio dei privati nella gestione delle discariche”, il titolo significativo dell’incontro.

E il progetto all’esame della Regione, in Conferenza dei servizi, sul lungo ed ambiguo iter di chiusura della discarica di Valanghe d’Inverno, viene fortemente contestato: “Non è abbancando altre montagne di rifiuti che si deve chiudere l’impianto”, afferma il prof. Aurelio Angelini, docente di Sociologia dell’ambiente ed esperto consulente coinvolto dai Comitati: “E’ previsto un intervento di capping che non risolve affatto il problema. Si deve procedere prima ad una vera bonifica e messa in sicurezza. Bisogna ripristinare anzitutto lo stato dei luoghi mediante la rimozione dei rifiuti depositati e delle altre fonti di contaminazione attive, pretrattare in sito i rifiuti ad esempio con la tecnologia airflow adottata con successo in altre esperienze, e provvedere all’integrale rifacimento secondo le direttive europee e le leggi nazionali. Ed il ripristino dei luoghi originari deve essere a carico di chi ha prodotto i danni”. “Altro che far lucrare ancora milioni di euro, per ulteriori mesi, ai privati già sotto inchiesta e processo per violazioni di legge e corruzione”.

Non è più solo una battaglia contro le discariche alle porte del centro abitato di Misterbianco. Dai Comitati civici spontanei di Misterbianco (2010) e Motta S.A. (2012) ad opera di pochi e coraggiosi cittadini indignati - come ha ricordato all’inizio Jose Calabrò - si è riusciti a smuovere le acque ed ottenere già con un lavoro tenace e certosino (ricerche, documenti, denunce, manifestazioni, ricorsi e varie altre iniziative) risultati significativi ed insperati a fronte di chi giudicava la mobilitazione di quei pochi “una battaglia persa”; e da qui, “smuovendo le montagne”, è sorto ora un movimento più ampio, un fronte civile ed ambientalista che sogna di cambiare davvero le cose, a partire da una gestione regionale dei rifiuti più degna di una comunità civile. E tre ore di intensa riunione di sabato 29 hanno ribadito la situazione drammatica e la voglia di una svolta tutta da costruire in una regione – dove si getta ancora costosamente in discarica il 93 per cento dei rifiuti - fanalino di coda di un’Italia a sua volta già in procedura europea di infrazione nel settore. Sotto accusa la classe politica e amministrativa e la burocrazia, in quel coacervo di affari, illegalità, inerzie e corruzioni che a lungo hanno dominato la scena.

“Siamo l’unica regione priva di un Piano di gestione dei rifiuti, senza il quale sarà sempre emergenza; un’emergenza eretta a sistema che favorisce appunto la gestione ed i profitti dei privati, nell’assenza di programmi, strategie ed iniziative della Regione, incapace di attuare le leggi in vigore ai vari livelli ed intraprendere le adeguate azioni necessarie per l’oggi e il domani”. “La Sicilia gruviera di discariche non bonificate, con una situazione ambientale drammatica e gravi responsabilità anche per i mancati controlli”. Il magistrato dott. Nicolò Marino, già assessore del governo Crocetta poi rimosso dall’incarico dopo aver disboscato le varie illegalità perpetratesi, ha ripercorso l’iter delle vicende che hanno segnato la propria esperienza alla Regione e gli scontri col governatore ed altri (come il vicepresidente regionale di Confindustria, Catanzaro, titolare guarda caso di una megadiscarica) proprio nel tentativo di dare ordine, legalità ed efficacia all’intero sistema “con indipendenza e terzietà”. Così come l’assessore comunale all’ambiente di Messina Daniele Ialacqua ha spiegato i disastri finanziari ed organizzativi trovati al proprio insediamento (con un pauroso indebitamento pregresso e clientelismi e inefficienze dai vecchi ATO e Messina Ambiente) e come la sua amministrazione intenda dare una progressiva svolta nella legalità e trasparenza, anche con una nuova governance.

Il sindaco di Misterbianco Di Guardo, dopo aver riassunto tutto quanto fatto finora, ha assicurato che alla prossima Conferenza dei servizi del 3 dicembre in Regione egli rappresenterà le tesi del prof. Angelini, ma senza avere quel diritto di voto che invece spetta (per territorio) al sindaco di Motta S.A. Carrà ieri assente e rappresentato dall’assessore Di Stefano. Intanto, il 2 dicembre i Comitati incontreranno a Palermo il presidente della Conferenza regionale dei servizi. Alla fine, l’appello forte affinchè amministratori, Comitati e cittadinanza non si dividano ma costituiscano un fronte comune, verso il definitivo superamento della “dittatura delle discariche” ed un percorso virtuoso che, passando dall’impiantistica del compostaggio, della separazione e recupero, degli impianti di digestione anaerobica previsti dalla legge, possa portare all’obiettivo dei rifiuti produttivi e dei “rifiuti zero”.

Roberto Fatuzzo

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