Assemblea a Misterbianco: La discarica Tiritì va chiusa

In manetteda lasicilia.it
Un «no» secco alla discarica di Tiritì, che si trova nel territorio di Motta S. Anastasia, ma a poche centinaia di metri dal centro storico di Misterbianco. E’ arrivato ieri mattina al termine di una riunione organizzata da un gruppo di cittadini alla quale hanno preso parte l’amministrazione comunale, rappresentanti dell’opposizione, l’on. Nino Di Guardo, l’assessore provinciale Orazio Pellegrino, il consigliere provinciale Fina Abbadessa e numerosi cittadini.
L’incontro pubblico, tenutosi nei locali del teatro comunale, ha avuto come tema «Riflessioni sulla discarica» ed è stato organizzato dai cittadini e dall’ex consigliere comunale Paolo Conti, da sempre sensibile ai problemi ambientali, prendendo spunto dalle continue ondate di odore nauseabondo che invadono il centro urbano ogni giorno.

I quesiti posti dai promotori sono quelli di sempre: i misterbianchesi hanno già pagato per decenni disagi ambientali e rischi alla loro salute; non è giusto avere una discarica a ridosso del centro storico; non è giusto rassegnarsi a questo stato di fatto.
Per la prima volta, al di là degli schieramenti politici, tutti hanno detto pubblicamente che la discarica ha fatto il suo tempo e va chiusa. Lo ha detto il capogruppo del Pd, Massimo La Piana, l’on. Di Guardo, il consigliere provinciale Abbadessa, il vice sindaco Franco Galasso, che ha la delega all’Ecologia, e il sindaco Ninella Caruso, oltre ai cittadini, tra cui alcuni medici, che hanno preso la parola nel corso dell’incontro, coordinato dal giornalista Alfio Sciacca.

Tutti, comunque, consapevoli che è una battaglia difficile, ma questa volta con un minimo denominatore comune, tutti vogliono la discarica chiusa. Per evitare strumentalizzazioni politiche, che non fanno bene all’iniziativa, il sindaco Caruso ha proposto un comitato del quale facciano parte i rappresentanti di tutte le forze politiche e i cittadini, i quali da domani in poi muoveranno i primi passi per avviare le iniziative e chiedere agli enti preposti la chiusura dell’impianto di smaltimento di Tiritì e liberare così il centro urbano dai disagi patiti dalla popolazione.

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