Su Sant’Antonio dico la mia

Vito ArenaConfesso di non avere ben capito il/i ragionamento/i del signor Musumeci, al quale per questo chiedo di perdonarmi. Il fatto è che questa “povera” Festa di Sant’Antonio la si sta caricando, e non da ora, di un ammasso di confusione, inesattezze e di giudizi negativi che io, dal mio modesto punto di vista, non posso tollerare, prima come credente, poi come cittadino.

Così voglio dire la mia opinione, più chiara possibile, su tutta la questione. Non sono certo un teologo, ma cristiano quanto basta, un credente che ha appreso la parola di Dio da giusti uomini di Chiesa, amati e rispettati per la loro vita e gli insegnamenti che ci hanno dato. Dalla loro opera sono diventato cristiano ed ho appreso come si vive da cristiano, pur fra gli errori e i peccati, cui siamo tutti esposti. Bene, non ho mai appreso, perché mai sentito dire, che le “feste-frastuono” dei Santi, espressione assai infelice!, hanno il compito di cristianizzare un popolo, di costruire una comunità cristiana e farla crescere! Non è questo il compito dei Santi e delle feste in loro onore, signori miei, non lo è mai stato e mai lo sarà. Per diventare cristiani e vivere da cristiani bisogna imparare a conoscere la Parola di Dio, le Sue Leggi, i Suoi insegnamenti: il Vangelo; ....ne avete sentito parlare, penso...Ecco lo sbaglio e la confusione.

Quando noi parliamo dei Santi, invece, ...di Sant’Antonio, di Sant’Agata, di Santa Lucia, di tutti Loro, quando noi li invochiamo, li preghiamo, li festeggiamo, li onoriamo, ecc., lo facciamo perché diventiamo, cresciamo con questo “più cristiani”, “più buoni cristiani”?...No di certo; informarsi per credere! Noi cristiani lo siamo già, perché con il Battesimo siamo diventati per sempre seguaci di Dio. A mio parere, ci rivolgiamo ai Santi per rispetto, amore, fede nei loro miracoli, per la loro intercessione presso il Signore. Lo facciamo perché onoriamo la loro vita di sacrifici, il loro amore per Dio e l’umanità, perché vorremmo che anche la nostra vita fosse come quella che Loro hanno vissuto, basata sull’amore, la verità, la giustizia, l’esempio di Cristo. Questo è il compito che hanno le feste dei Santi, Patroni e non: servono ad onorarli e ringraziarli per la loro vita di amore a Dio e all’umanità; a ricordare ai fedeli i loro meriti e a indicare ad essi un grande esempio di vita da cristiani, un invito a tutti ad uniformare la nostra esistenza a quella del Santo che stiamo invocando e onorando.

Questo è quello che penso. Se qualcuno che mi sta leggendo crede che io mi stia sbagliando, non ha che da dirmelo. Io, però, resto fermo sulla mia opinione; perché? Perché é da quasi duemila anni che continuiamo ad invocare, amare, onorare e festeggiare i Santi! Sforziamoci solo di non addebitare a loro compiti non spettanti e a noi dare false interpretazioni!

Ho detto fino ad ora la mia da credente; adesso vorrei parlare da comune cittadino, nello specifico da misterbianchese. Aggiungo: sincero, appassionato, amante delle tradizioni del mio Paese, ma sempre....semplice cittadino, senza pretese da sapiente e presuntuoso, semmai spronato soltanto dal desiderio di indicare cose buone e utili per la mia Città.

Solo per questo motivo, credetemi, mi auguro che i miei suggerimenti vengano accolti e siano punto di partenza per future proficue discussioni. Per cominciare, credo che ci siano delle priorità da tenere presente sull’argomento Festa del Patrono; ad esempio, individuare le personalità di natura religiosa e civile che hanno la responsabilità e il potere decisionale dell’evento, nonché il ruolo e le competenze specifiche dei componenti. Ciascuna parte sa che cosa le spetta proporre e fare, l’unico intento deve essere farlo nel migliore dei modi, per l’unica vera finalità che è la bontà e la riuscita della Festa.

Sappiamo bene tutti che non è facile mettersi d’accordo sulle decisioni, quando ci sono di mezzo responsabilità, scelte oculate, problemi tecnici, interessi di varia natura, ma dobbiamo fermamente credere che le Autorità preposte, specie quelle supreme, religiose e civili, sappiano e riescano a ben operare per la sola utilità della Festa, dirigendo con polso e capacità quanti hanno un incarico e un compito da svolgere, tenendo a bada ogni possibile pericolo di deviazioni o abusi sul percorso tracciato in comune dall’inizio, dando consigli e risolvendo problemi non previsti.

Sarebbe opportuno che nelle riunioni iniziali dei vari responsabili, per ogni futura festa, dalla Curia, al Parroco, al Sindaco, alla Deputazione, alle Commissioni, ecc., si esaminassero vari aspetti della festa precedente, come scelte fatte, problemi vari che si sono avuti, considerazioni e critiche, spese e bilanci, richieste di varia natura, le decisioni risultate valide e quelle non tanto, appelli e consigli dei cittadini e dei fedeli, iniziative e aspetti del programma, ecc. Questo allo scopo di rendere più trasparente possibile l’organizzazione, più consapevole la cittadinanza di quello che sarà la prossima festa e fare capire ai fedeli che sono loro i veri attori della celebrazione degli onori religiosi a Sant’Antonio.

Forse, una parte delle critiche alla festa che sto sentendo in questi giorni negli interventi di alcuni miei concittadini é dovuta a diversi fattori: non conoscono  con chiarezza elementi dell’organizzazione, non hanno alcuna o quasi voce in capitolo, si vorrebbe proporre nuove iniziative o modificare quanto non è ritenuto più valido o davvero necessario, oppure si vorrebbe incrementare un certo aspetto, dare più spazio a qualcosa ritenuta insufficiente o addirittura superata.

Insomma, quello che voglio dire è che è facile dedurre che bisogna rivedere qualche punto dell’organizzazione dell’evento, per fare in modo che diventi più chiara e vicina ai fedeli, più comprensibile e rispondente a ciò che essi si aspettano dal sacro ruolo del loro Patrono, nella famiglia e nell’intera Comunità di Misterbianco. Non credo sia chiedere troppo; anzi, un papa come il nostro Francesco, se potessimo averlo di persona con noi (sono certo che, dipendesse da Lui, verrebbe di corsa!), certamente ci darebbe preziosi e semplici consigli per “umanizzare” il più possibile la nostra Festa di Sant’Antonio. Questo lo scopo degli onori al Santo: Sant’Antonio che avvicina i fedeli misterbianchesi al Signore, Sant’Antonio guida della nostra Comunità cristiana verso Dio. Solo questo è il desiderio dei Misterbianchesi, da secoli: tutte le Autorità si adoperino per questo unico, nobile e sacro scopo! Tutti gli altri comuni esseri mortali di Misterbianco si mettano, dunque, a discutere da subito per porre le basi della prossima Festa, con serenità, avvedutezza e armonia.

Tutti gli altri, veri e seri problemi che danno quotidianamente preoccupazioni alla nostra Comunità non devono e non possono essere collegati, tanto meno attribuiti, alla Festa, sarebbe del tutto ingiusto e arbitrario. Se per questo, forse, una delle soluzioni potrebbe far capo, da ferventi fedeli, proprio a Sant’Antonio, gridando tutti noi con forza: Viva Sant’Antonio! Sant’Antonio, pensaci tu, facci un miracolo!... Come fanno i Napoletani con San Gennaro.

Vito Arena

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