Siamo alle ultime tuonate, oggi si chiude la campagna elettorale

Siamo alle ultime tuonate, oggi si chiude la campagna elettorale, sgomberiamo le incertezze, i nascondimenti degli intellettualoidi, bravi ad elogiare solo i petali rossastri delle rose emaciate, gli opportunismi degli “ominicchi” disposti a vendersi il futuro e quello del loro prossimo per una miserabile scodella ripiena di una banconote di 80 euro, le dicerie di un vecchio ed incallito malfattore, un certo inqualificabile signore, che non merita neanche di essere nominato, che pur di dare sfogo alla sua incontrollabile libidine di vecchio bavoso, paga giovani minorenni, con decine di migliaia di euro, per una presunta erezione del suo pene. E parlano, ed hanno anche il coraggio di aprire bocca, in prima serata in seconda serata, nelle ultime settimane in tutte le ore della settimana.

E dall’altra parte della barricata chi ci sta? Giovani “mocciosetti”, ventenni, trentenni, puliti, "stupidini", presuntosi, affabili, sempre disponibili, entusiasti, motivati, coscienziosi, belli. Ma che sono capaci di fare dei gesti da giganti, da folli allo stato più acuto di un delirio umanitario, prendere dei soldi che secondo leggi gli spettano e ridarli indietro, assegni di decine di miglia di euri che rifiutano di mettersi nel loro portafogli e li danno a disposizione di chi ne ha bisogno. Giovani che con quei soldi potrebbero costruirsi un futuro di agi e di bella vita, e invece no, li ridanno indietro. E qualcuno, ha ancora il coraggio di non sostenerli, di non dargli una mano a rimettere in sesto e in giustizia questa realtà politica del malaffare, fatta di ladri, approfittatori, malfattori che si sono arricchiti mandando in disgrazia e in povertà una nazione.

E lo dico e lo ripeto per l’ennesima volta, questo non è un sogno, né una speranza, stavolta si lotta con i numeri, con le certezze dell’aritimetica. Non c’è più la possibilità di barare, di sofismi, di parole teatrali. Certezze, conti, bilanci trasparenti, movimenti di soldi documentati, finanziamenti destinati al bene comune, servizi per la collettività, case, scuole, ospedali, ambienti sani, aria pulita, acqua per tutti, alimenti genuini, momenti culturali diffusi, diritto allo studio, accesso alle conoscenze, assistenza sanitaria gratuita, qualità di vita dignitosa. Tutto questo è possibile, è attuabile, è praticabile; basta solo fare bene i conti, spostare le ricchezze dalle mani di pochi e metterle a disposizione di tutti i cittadini. E se questo non è comunismo realizzato, dopo la devastazione del tardo capitalismo chiedo agli apologeti delle presunte ideologie di sinistra, che cos'è ?

Quindi non è più tempo di “babbiare”, le dighe si sono aperte, adesso vogliamo conto e soddisfazione delle scelte di governo, dei sistemi e delle modalità di amministrare la cosa pubblica.

E noi cittadini di un paese che ha bisogno di rinascere, di rimettersi in piedi, protagonisti unici del nostro futuro e di quello del nostro prossimo, non possiamo più permetterci né deleghe né procure, abbiamo il dovere di vigilare costantemente sui nostri interessi collettivi, sulla gestione dei nostri beni comuni, sulla realizzazione dei nostri bisogni. E se da oggi qualcosa non dovesse funzionare, sappiamo che la colpa è solo ed esclusivamente nostra, perchè Noi non abbiamo sufficientemente “sorvegliato e punito” il nostro politico a cottimo che abbiamo assunto con i nostri soldi per espletare i nostri interessi e realizzare i nostri “sogni”.

Pasquale Musarra

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