Vito Arena e la Festa di Sant’Antonio

Vito ArenaDagli interventi sulle affermazioni del sig. Musarra, non è ancora chiaro se si sta suggerendo di riformare l’organizzazione della Festa, attraverso una maggiore trasparenza sulla gestione da parte della Deputazione (basterebbe chiederlo), oppure se si vuole attribuire tutte le colpe dei problemi di Misterbianco alle esigenze e caratteristiche della Festa, oppure ancora, ed è ciò che avverto di più, se si sta proponendo di abolire la Festa o abbassarne il livello ad una festicciola di semplice commemorazione.

Allora, a questo punto, guardandomi attorno e indietro nel tempo, mi appare lecita una domanda: Ma Questo mondo “materiale” attuale, divenuto difficile, lo ammetto, da essere vissuto, che razza di Misterbianchesi vi sta facendo diventare se pensate di abbandonare all’oblio la nostra più autentica tradizione quale è la Festa di Sant’Antonio? Pensate per un momento: Se questo spirito e coraggio vacillante lo avessero avuto i nostri antenati, 350 anni fa, quando si rifugiarono, loro sì davvero terrorizzati, presso la Chiesetta della Madonna della Raccomandata, oggi il nostro Misterbianco non esisterebbe; nessuno, sopraffatto dalla paura, più che lecita in quel momento di fuoco, o dalla viltà, avrebbe pensato di rifondare una nuova Misterbianco! Invece, lo hanno fatto!

Ora, quando si vuole discutere di distruggere forse la più cara e sacra eredità che i nostri antenati ci hanno lasciato, pensate davvero che i Misterbianchesi di oggi siano fatti della stessa forte pasta di quelli di allora? No di certo, a mio parere! Si comincerebbe veramente nel modo più sbagliato possibile cercare di affrontare per risolverli i seri problemi di Misterbianco e dei Misterbianchesi negando il ruolo spirituale e insieme aggregante della Festa di Sant’Antonio. Un giorno potremmo dover spiegare ai nostri figli l’effetto domino abbattente che abbiamo scatenato, a seguire nel tempo, anche sulle altre nostre più belle tradizioni! Pensateci...e si discuta, sì, ma con calma e avvedutezza.

Vito Arena

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il passato,l'antico,la storia

il passato, l'antico, la storia, la cultura, la tradizione, il folklore, la religione, le fiabe, le storielle, ottimi strumenti con la quale misuriamo i nostri tempi di vita vissuta, spesse volte gli anziani raccontano ai giovani di come era semplice la loro vita, si osservavano tutte le feste che la chiesa imponeva e la societa' si accostava alle tradizione onde evitare di rimmanere scomunicati non tanto dalla chiesa ma dalla potente e criticosa societa' paesana, purtroppo oggi nell'era di vita moderna ed industriale molte tradizioni sono state abolite anche perche non darebbero piu' alcun supporto commercio perche come tutti sappiamo molte azione religiose servivano a dare un contributo alla amministrazione comunale settore sviluppo economico mostrando sempre di essere a pari passi con i governanti in quanto riconosciuta religione di stato realizzando santi e santini ai fini di fare girare il commercio locale e nazionale un business che si protrae ancora oggi, dopo le tante tradizione e azione cattoliche andate ormai in pensione restano da giocare le piu' tradizionale che sono i d'uomo dei paesi e città i cosidetti santi patroni, esempio s.agata, s.antonio, s.rosalia, eccet. eccet. come gia' dicevo in apertura argomento il miglior strumento e' il tempo che decidera' se segnare la fine di un 'era,tradizione,religione,e cultura, e anche vero che chi può dare fine a tutto questo può farlo solo Dio, continuando ad usare lo stesso strumento che ha fin'ora utilizzato e cioe' il tempo che a fatto decadere molte tradizione che sottometteva ad osservare molte azione religiose, ma grazie a Dio che oggi ci ha' reso piu' inteliggenti abbiamo scoperto il vero senso della liberta' avendo cosi la possibilita' di avvicinarci a lui ed ai suoi precetti e statuti in spirito e liberta', ma dire di essere liberi e continuare ad osservare con sottomissione tradizione religiose e lucrativi, non credo che sia una persona libera?

Salvatore Musumeci

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