Vi presento Comare Pipa... ovvero il candidato perfetto per un paese perfetto

Elezioni Misterbianco 2017Ho atteso che passasse l’euforica spensieratezza del Carnevale per poterci rapportare meglio con l’appuntamento elettorale di Maggio 2017, e considerato oltremodo interessante l’evento sul quale altri in questo social hanno già avanzato le loro proposte, ho ritenuto confacente estrarre dal testo “Tueur sans gages” di Eugen Ionescu una parte relativa al comizio di Comare Pipa, leader del Partito delle Oche in opposizione al candidato perfetto “per una città dove tutto sembra perfetto”.

A fine di questo mio post riporto la traduzione del comizio perche intrigante, attuale ed abbondante di significati se al posto di Comare Pipa vi volessimo raffigurare qualsiasi politicante di nostra conoscenza…e al posto della folla plaudente tutti noi elettori. Sarebbe il caso di poter dire che ogni riferimento a persone è puramente voluto per intuire le manovre dei capitani del politicantismo territoriale intese a piazzare nel nostro Comune un proprio sindaco referente con l’uso di CAFisti collettori del voto di scambio o di Comitati funzionanti come fabbriche del consenso per sprovveduti elettori.

Tutti in fila, dunque, all’assedio del Palazzo Comunale col rilancio degli stessi illusivi proclami di un modo nuovo di governare e che invece rivelano la povertà culturale dei modi intendere elezioni e politica. Purtroppo in Municipio hanno dimorato più di un “Comare Pipa”, anche per la colpevole indifferenza degli elettori/spettatori; e non rendersene conto è sintomo d’una falsa coscienza. Qualcuno è già tornato più volte al Palazzo comunale, e sembra certo che voglia ancora dimorarvi, come la Comare Pipa della commedia di ionescu. E, giacché la consultazione popolare è una interrogazione di democrazia diretta, a ciascuno è consentito di poter dire la sua sul protagonismo di chi nel social si espone alla pubblica opinione.

Dirò, dunque la mia. Ma prima, per chi non ne avesse il ricordo o conoscenza, voglio disegnare in premessa una ristrettissima sintesi di avvicendamenti e protagonismi che dal 1980 al 2017 si sono alternati nel Palazzo Municipale: DAL 1980 AL 1991 – (Dopo oltre 30 anni di governo locale del PCI) subentrava il periodo di grande instabilità nella politica del Comune, coincidente con l’ingresso di DC insieme a PSI al governo comunale fino al 1985 e con l’apporto risicato ma determinante di un Consigliere di lista civica; e poi dal 1985 sino al 1991 con l’alternarsi al potere municipale di coalizioni tra DC-PSI e tra DC-PCI(trasformatosi poi in PDS). A questo periodo risale la migrazione del Di Guardo dal PSI verso il PDS (trasformatosi ulteriormente in DS con schegge socialiste e cattoliche, e confluito infine con i democristiani nel PD). Ma è anche il periodo durante il quale, per l’incapacità di formare maggioranze stabili, avvenne nell’arco di solo 11 anni (’80-’91) un intreccio di consorterie con un ridicolo susseguirsi di ben 7 nomine di Sindaci e di 1 Commissariamento come qui appresso indicati:
* DC-PSI [80-83 GIARDINARO] [83-85 BELFIORE].
* DC-PCI [Sett.85-Nov.85 CALABRO’] [Nov.85-Marzo 88 SAGLIMBENE] [Marzo 88-Apr.89 DI GUARDO][Apr.89-Luglio89 PAPPALARDO]
*[Luglio89-Giugno90 Commissariamento Regionale].
* DC-PSI[Giugno90-Ott.91 SAGLIMBENE].
DA OTTOBRE 1991 A LUGLIO 1993 - Scioglimento del Comune e Commissariamento per infiltrazione mafiosa.

DAL 1993 AL 2017 - Con la Riforma dell’Autonomia degli Enti Locali e per l’innovazione del Sistema Elettorale si cominciava a sperare ad un possibile cambiamento della vita dei Comuni. Infatti la prima elezione(1993) dopo lo scioglimento del Comune avrebbe dovuto essere l’inizio della svolta. Con l’ordinamento degli Enti Locali, infatti, venivano conferite ai Comuni competenze autonome in materia di spese ed entrate che diedero ossigeno alla finanza comunale, per cui all’elezione del ‘93 e poi alla rielezione del ’97 il sindaco Di Guardo, rispetto ai suoi predecessori, si trovò agevolato dai nuovi strumenti finanziari per gestire “allegramente” il suo mandato e fare tutto quello che “non si poteva non fare”. Inoltre col nuovo sistema elettorale si disponeva che il Sindaco non veniva più eletto all’interno del Consiglio Comunale, ma direttamente dai cittadini, e gli si consentiva di poter nominare e revocare i propri assessori, scelti in piena autonomia fra soggetti eletti a Consiglieri o anche al di fuori dei componenti del Consiglio. Ma, probabilmente per la sua intemperante “passione” del potere e l’uso autocratico di scelte maldestre, la seconda legislatura fu per Di Guardo anche il periodo di strambe strategie di bassa politica reclutando liste artatamente preparate per razziare voti senza una adesione etica allo scopo di riprodursi “diversamente sindaco” alle elezioni del 2002 (cioè raggirando il limite di legge delle 2 legislature e nominandosi vice dell’allora candidato Sindaco Stefano Santagati).

Già, però, nel corso della sua conduzione da avventuriero del “fai da te” aveva cominciato a mostrare i primi segni di anemia politica e di disorientamento sociale che porteranno poi alla sconfitta le sue liste facilitando l’elezione dell’antagonista Ninella Caruso per due legislature. Per la Caruso, intanto, il sopraggiungere della crisi finanziaria senza dubbio rendeva complicata la disponibilità delle spese, alimentandosi nella pubblica opinione l’incauto orientamento verso il ritorno del Di Guardo alla sua terza legislatura 2012/2017. Ma in tempi di crisi, quando la stabilità finanziaria vien meno, diventa sempre più precaria la capacità di sopravvivere anche per il “praticone” Di Guardo, per il quale la ripartenza economica del nostro Comune (tuttora come allora) pare che debba affidarsi al CARNEVALE e dintorni. Finita, dunque, la stagione delle speranze, il mantenimento del consenso in lui si è degradato sempre più sfacciatamente nella demagogia populista, barando (talvolta con metodi da fellone) e teorizzando senza etica subdole alleanze, oscene nomine in Giunta ed inciuci per continuare a durare anche senza maggioranza.

Qui di seguito si riportano periodi di legislature e sindaci che si sono succeduti dopo lo scioglimento del Comune:
*[Giugno93-Novembre97 DI GUARDO][Novembre97-Maggio2002 DI GUARDO]
*[Maggio2002-Maggio2007 CARUSO][Maggio2007-Maggio2012 CARUSO]
*[Maggio2012 ad oggi e continua DI GUARDO].

Sì, “la storia siamo noi” (leggevo settimane fa nel lodevole post del concittadino Giuseppe D’Angelo), però la storia non va appresa da pubblicazioni personali automagnificanti, piuttosto bisogna leggerla e percepirla con la giusta concezione dei fatti, perché altrimenti diventa abbaglio deviante. Di qualcuno, infatti, la storia (piuttosto che un curriculum di coerenza politica) fu una comica sequenza di ostentazioni, di caroselli pubblicitari e di ridicole protezioni blindate con scorte tendenti a vittimizzare quella intemperante “passione” per occupare con qualsiasi mezzo la vuota poltrona di sindaco. La Storia saremmo “noi” se fossimo stati capaci di percepire le reali verità di quel che accadeva nel nostro Comune, ma probabilmente in quel periodo la mortificazione sociale del paese per infiltrazioni delittuose, l’efferato delitto mafioso e lo “sciacallaggio” che ne è seguito a fini elettoralistici ci ha distratti verso l’ambiguo ”leaderismo narcisistico” di chi poi ebbe ad autocandidarsi per tre legislature a Sindaco e anche ad una improduttiva elezione in parlamento regionale.

Non nego, tuttavia, al personaggio Di Guardo di avere le capacità di amministratore del Palazzo né voglio interferire sulle sue passioni di Sindaco per mestiere, ma lo sventolare ad ogni occasione il suo eroico vittimismo di mafie (senza significative citazioni agli atti delle inchieste giudiziarie) o il suo atteggiarsi a paladino antidiscarica solo per il solo fatto di depositare in Procura infeconde “cartoline” di ricorsi non può distrarmi dai fatti reali del passato o dalla sua sterile deputazione a sostegno del governo Lombardo all’ARS, e neppure farmi ignorare la mia concezione dei compiti di un leader. Credo, infatti, che nell’alternanza sta il seme della reale democrazia e che un vero Leader, dopo il compimento dei suddetti mandati, non si sarebbe dovuto dispiacere di lasciare tutto quello per cui ha lavorato nell’adempimento dei propri compiti, il cui obiettivo principale doveva essere invece non l’USO DELLA POLITICA PER MESTIERE ma tendere ad un continuo rinnovamento che conducesse all’assunzione di responsabilità di altri emergenti, perchè il farsi da parte NON SIGNIFICA RINUNCIA all’impegno di rendersi utile al Bene Comune, ma prendere consapevolezza di lasciare spazio al debutto di nuove intelligenze che intendono LA POLITICA NON COME MESTIERE MA SCIENZA E SCUOLA DI FORMAZIONE per un processo di emancipazione sociale che abbia comunanza di interessi essenziali come forza ordinatrice e costitutiva della società stessa.

Ed è per questa mia concezione che faccio fatica a recepire anche quel saluto di bugiarda benevolenza rivolto dal Sindaco Di Guardo alla giovane generazione durante l’ultima cerimonia d’investitura assessoriale al posto reso vacante dal dimissionario Corsaro. Mi fa ripensare infatti alle elezioni comunali del 2012, allorquando il Di Guardo, irridendo col suo fragore populista le regole delle primarie PD, si autopropose con sue artificiose liste civiche per la terza volta alla guida del Comune in antagonismo alla lista ufficiale PD del giovane candidato sindaco Massimo LA PIANA, tramandone la disfatta ed emarginando dalla politica anche quella valenza di giovani (in maglietta arancione) che con La Piana rappresentavano la nuova dirigenza emergente coniugata alla lista PD. I risultati di quella raffazzonata compagine amministrativa del 2012 sono ora davanti agli occhi di tutti, e a nessuno sfugge il fenomeno trasformista tra maggioranze ed opposizioni che tanta cronaca purtroppo hanno fatto nelle composizioni variabili che si sono alternate ad ogni seduta consiliare.

Un fenomeno che troviamo a tutt’oggi nel Consiglio Comunale ed anche in Giunta, dove l’oscillante collocazione opportunistica è ancora immaginata come “un bar dello sport”, in cui è possibile poter entrare, uscire e rientrare secondo convenienza. Insomma, un eccesso di recesso che vede in quest’ultima legislatura trasmigrazioni di Vicesindaci, Consiglieri e Assessori..o la sceneggiata dell’ultima nomina in Giunta, concessa a 60 giorni dalle prossime elezioni di Maggio2017 ed incautamente accettata ora dall’unico “sopravvissuto” al tragico esito PD, di cui lo stesso Di Guardo ne fu responsabile macchinatore. Ancora oggi “mutatis mutandis” il campionario è pressappoco lo stesso di sempre, quello di bloccare la crescita politica per conservare il potere.

Infatti il primo in lizza alle prossime elezioni è ancora per la 4^volta l’autocandidatura del veterano Di Guardo, ed in corsa per la poltrona giunge antagonista addirittura il suo secondo ex viceSindaco, ieri suo avversario, poi da Ottobre2014 a Gennaio2017 suo “vicario”sostenitore ed ora sbarcato ad opposta sponda per l’allettante proposta di battesimo a candidato “perfetto” in virtù di una esibita quanto variamente interpretata libertà intellettuale di commissionari e di dame in carriera, usati e ordinati da fuori, nelle segrete stanze del notabile Vip committente, per fare irruzione nelle coscienze dei cittadini dirottando e barattando voti. Ma un dubbio mi assale…che questa ambigua partita elettorale abbia un’unica strategia patteggiata sin dal primo abbraccio iniziale per l’ingresso in Giunta e che il fetore di raggiro o quantomeno d’incoerenza in questo gioco d’azzardo stia contaminando il nostro territorio fino a confluire con i miasmi della discarica incrementandone i valori d’inquinamento. Un duello, dunque, tra duellanti che sino a qualche settimana addietro erano perfettamente in simbiosi ed oggi invece sono a disputarsi la poltrona di sindaco con una inconcepibile tenzone che può rivelarsi solo apparenza per mascherare un percorso avviato da tempo da aree esterne influenti per il soddisfacimento di proprie esigenze.

Avrei voluto non esprimere giudizi, ma come cittadino ed elettore mi stimolano naturalmente degli interrogativi su chi “socialmente e intellettualmente” dovremmo farci rappresentare in queste elezioni.
Possibile che Misterbianco, vivaio assai prolifico di Associazionismi culturali e ambientalisti, non abbia un candidato su cui ogni cittadino possa identificarsi e da cui sentirsi rappresentato?
Forse perché sanno che TRA UN RINNEGATO ED UN GALANTUOMO l’appoggio elettorale va sempre a chi si mette in ordine con la legge del più forte, non a chi si sente in pari con la coscienza?
Siamo diventati forse un paese senza più società dove prevalgono solo le gaiezze del Carnevale?
Oppure siamo una distratta comunità che confonde le elezioni comunali come un ufficio di collocamento o una lotteria del “gioca e vinci” per una trentina di posti nel “parlatoio” comunale?
O peggio ancora siamo forse diventati popolo di Comare Pipa?.
E’ allarmante e deprimente questa arrendevolezza, che non è solo un fatto locale ma la condizione della maggioranza degli italiani, narcotizzati da un sistema che ha trasformato i partiti in un pasticcio di simboli, liste e movimenti senza etica, abituandoci al mercato della democrazia dei miserabili. Ma se il campionario di candidati restasse quello sinora annunciato, allora (piuttosto che sentirsi defraudati) meglio sarebbe LA SCHEDA BIANCA o NULLA, il solo voto di protesta che veramente conta. Lo faranno in molti?... Lo sapremo presto!. Disprezzo, perciò, il trasformismo da qualunque parte venga, perché dietro vi si celano i compromessi delle smodate ambizioni egocentriche e la furbizia che è la tipica virtù degli opportunisti e degli ipocriti. Preferisco La coerenza politica che è quella che emancipa gli individui e li trasforma in popolo, lo riscatta e lo rende governante di sè stesso. E’ questo il mio concetto di vera democrazia e di sovranità popolare che può inibire nei Palazzi del potere le capacità manipolatrici dei demagoghi incantatori e dei suoi gregari di turno. E se nella scorsa campagna elettorale del Maggio 2012 avessimo riposto la nostra fiducia su quei GIOVANI IN MAGLIETTA ARANCIONE, sarebbe stata la grande occasione per iniziare già d’allora un vero percorso di rinnovamento generazionale nella politica locale e per maturare a Misterbianco anche una nuova stagione di DEMOCRAZIA REALE in rappresentanza della SOVRANITA’ POPOLARE alla gestione del Comune.

Tuttavia, nonostante la mia avversione al Sistema in cui viviamo, guardo ancora a quella migliore gioventù “arancione” che, sebbene delusa di quel risultato scoraggiante del 2012 ed emarginata dalla politica locale, ha continuato con spirito di “volontariato” ad offrire a Misterbianco il proprio impegno in Associazioni Culturali ed Ambientaliste operative, nelle quali possano forgiarsi le nuove forze emergenti per dare una ragione agli obiettivi di lotta che gravano ora sul sociale ed anche sulla salute del nostro territorio minacciato dal disastro ambientale. Osservo, infatti, con interesse il loro generoso protagonismo CONTRO LA DISCARICA, e sembrerebbe il debutto positivo che con incisive azioni HA OBBLIGATO prima il Consiglio Comunale alla discussione e poi la fascia tricolore del Sindaco a corrergli dietro giocoforza.

MA MANCA LA LOTTA. E, giacchè in questa competizione scorgo la loro assenza, auspico pertanto che queste giovani energie, evitando di restare ai margini della politica e ricolorando in arancione il prossimo Maggio 2017, unificassero le loro intelligenze e organizzassero le loro capacità per respingere le manovre dei capitani del politicantismo. TOCCA A LORO, infatti, riprendere le armi delle idee e scendere in campo per vincere la battaglia e per trasformare il popolo in COLLETTIVO POLITICO E DI LOTTA all’attacco nelle grandi emergenze che si profilano all’orizzonte della prossima consultazione elettorale del Maggio2017. Allora sì che potremmo benissimo affermare “ADESSO LA STORIA SIAMO TUTTI NOI”. Diversamente la Storia la faranno sempre i soliti furbetti…e MAI NOI.

Enzo Arena
www.webalice.it/arenavincenzo

 

Dal testo “Tueur sans gages” di Eugen Ionescu COMARE PIPA: «Popolo!.. Io, comare Pipa, allevatrice di oche pubbliche, ho una lunga esperienza della vita politica. Affidatemi il carro dello Stato che io guiderò e che sarà tirato dalle mie oche…Concittadini, concittadine…Votate per noi fidatevi di me. Le mie oche ed io domandiamo il potere…Vi prometto di cambiare tutto, grazie a me e alle mie oche. Per cambiare tutto non bisogna cambiare niente. Sì, cambieremo i nomi, non si cambiano le cose. Le vecchie mistificazioni non hanno resistito all’analisi psicologica, all’analisi sociologica. La nuova mistificazione sarà invulnerabile. Non ci saranno altro che malintesi…Perfezioneremo la menzogna…La guerra si chiamerà pace e tutto sarà cambiato, grazie a me e alle mie oche…La tirannide restaurata si chiamerà disciplina e libertà…L’infelicità di tutti gli uomini sarà la felicità del genere umano…E voi avrete la minestra popolare…Quanto agli intellettuali, noi li metteremo al passo dell’oca…Viva le oche!...Gli intellettuali non ci romperanno più le scatole... Saranno sciocchi, quindi intelligenti. Saranno vigliacchi, cioè coraggiosi. Lucidi, cioè ciechi…Noi cammineremo all’indietro e saremo all’avanguardia della storia…La tirannide restaurata si chiamerà disciplina e libertà. Noi cammineremo all’indietro e saremo all’avanguardia della storia!...Non ci saranno più profittatori. Ci saremo io e le mie oche…Io e le mie oche distribuiremo i beni pubblici. Li divideremo con equità. Ne tratterrò la parte del leone per me e le mie oche…per fortificare le oche affinché possano tirare con più forza il carro dello Stato…E così marceremo tutti al passo dell’oca».

FOLLA: «Viva Comare Pipa! Viva le oche di Comare Pipa!...Viva la nuova mistificazione…Avremo la minestra popolare…e marceremo al passo dell’oca…al passo dell’oca».

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