Valverde e Misterbianco il calcio non abita più qui. Di chi è la responsabilità?

Fallimento Calcio - MisterbiancoUn'altra società costretta a dare forfait, si tratta del Misterbianco del presidente Federico Spampinato che, nella stagione in corso, segue il S. Sebastiano di Calascibetta che, dopo la retrocessione dall'Eccellenza è stato inserito inspiegabilmente in calendario, nel girone D della Promozione, ma non è stato presente al via del campionato.

Lo stesso dicasi dello Scicli, inserito in calendario lo scorso campionato di Promozione. E' l'ennesimo ritiro, negli ultimi anni, nel corso dei campionati. Ormai è diventata una costante: i campionati regionali, dall'Eccellenza in giù, vengono sistematicamente falsati. Le società, quelle sane, che fanno enormi sacrifici per mandare avanti seriamente i campionati, sbottano, non ne possono più, ma si va avanti lo stesso.

Fanno spallucce perché contro il balordo sistema non si può fare nulla, ma continuerà a essere davvero così? Già all'inizio della stagione in corso erano diverse le società ad avere problemi economici e per questo hanno ottenuto dilazioni nei pagamenti dell'iscrizione ai campionati, ma a cosa è servito? Tra queste anche il Misterbianco che, paradossalmente, sembrava volesse presentare domanda di ripescaggio in Serie D, dopo avere vinto i play off regionali alla fine della scorsa stagione (nella fase interregionale, ricordiamo, è stato eliminato dall'Az Piperno). Speriamo, per il bene dello sport e, in particolare del calcio e nell'interesse delle società, che non si registrino, come qualcuno sospetta, altri forfait.

Alcune settimane fa, dopo tanti travagli e tira e molla, si è ritirato il Valverde il cui presidente Armando Sapuppo ha lamentato il mancato appoggio e sostegno del Comune. Nel girone D, da ora in poi saranno due le società ad osservare forzatamente il turno di riposo. Speriamo, però, che venga rivisto il calendario del girone di ritorno Per non andare troppo lontano, a ritroso, ricordiamo che soltanto lo scorso campionato si sono ritirati a campionato in corso, il Ragusa dalla Serie D, e l'Acireale dall'Eccellenza e che la Nissa è scomparsa, ma hanno avuto seri problemi economici anche il Licata, che, dopo la retrocessione, ha rinunciato ad iscriversi al campionato, senza contare le rinunce ad alcune partite da parte del Vittoria, del Modica e del Rometta (ritiratosi ufficialmente e poi riammesso).

Insomma questo è un calcio malato, ma siamo dell'avviso che il medico che dovrebbe trovare la cura adatta non sia troppo competente o forse scende a troppi compromessi, pur di poter dimostrare all'alto, cioè alla LND, di avere un numero massiccio tale di società da essere considerato uno dei Comitati più importanti d'Italia.

Ma a che cosa vale se i risultati sono questi? Non sarebbe meglio averne di meno, ma in grado di affrontare economicamente i campionati? Continuiamo a sostenere che due gironi di Eccellenza sono troppi, così come sono superflui quattro gironi della Promozione.

Riteniamo pure che dovrebbero essere obbligatori i settori giovanili, ma vanno curati e seguiti in maniera seria, mentre oggi le società per andare alla spicciolata, vanno a "pescare" nelle scuole calcio che, nella maggior parte dei casi, senza volere generalizzare, badano di più alla quantità anziché alla qualità.

Se a tutto questo si aggiunge l'inefficienza delle strutture, che molte società non hanno un campo a disposizione e quando il campo si trova (a pagamento) è spesso inagibile con la conseguente costrizione di dovere disputare le partite a porte chiuse.

I Comuni, ormai si sa, non sono in grado di elargire contributi, di sponsor disposti a investire nel calcio neanche a parlarne anche perchè oggi i controlli non consentono più di ottenere fatture gonfiate. Insomma, sembra che sia come il cane che si morde la coda. Forse sarebbe meglio, in attesa di tempi migliori, di avere il coraggio di mettersi da parte. E come sosteneva il buon Eduardo: "Adda passà ‘a nuttata".

Franco Anastasi
La Sicilia
09/11/2014

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