Valanghe d'inverno: Le precisazioni di Crocetta non rassicurano affatto

Rosario Crocetta - MisterbiancoLe tempestive “precisazioni” dell’indomani del governatore Crocetta ai servizi da noi pubblicati, sul ritorno alla discarica di Valanghe d’inverno di mille tonnellate al giorno di rifiuti da varie province siciliane, sembrano non rassicurare affatto le popolazioni interessate di Misterbianco e Motta S. Anastasia sul futuro del contestatissimo megaimpianto a due passi dall’abitato.

Se da un lato infatti il presidente della Regione ribadisce il proprio intento di voler chiudere appena possibile la discarica mottese dell’Oikos, dopo i suoi primi provvedimenti già presi in merito alla frazione umida e quelli successivi sulla frazione secca poi “stoppati” dalla recente sospensiva del Tar di Catania, è pur vero che le sue dichiarazioni di presa d’atto e dovuto rispetto dei provvedimenti dei giudici amministrativi – che a suo dire “impongono” comunque l’utilizzo di Valanghe d’inverno, “in attesa della pronuncia del Cga” - e soprattutto la persistente mancanza di impianti alternativi a quelli attuali, privati e “condizionanti” in Sicilia di cui dover fronteggiare la “saturazione” – lasciano ben poche speranze di una soluzione a breve termine della situazione, in vista anche delle nuove eventuali e immancabili “emergenze” estive.

Viste le precedenti pronunce del Consiglio di Giustizia amministrativa (Cga) di Palermo in merito alla “regolarità” e “conformità” degli impianti mottesi, e quelle del Tar in merito alla “assenza di problemi documentati per l’ambiente e la salute” (anche per gli enti Arpa e Asp?), con l’aggiunta dei paventati “problemi occupazionali” in caso di chiusura della discarica Oikos – di cui non viene presa in considerazione alcuna ipotesi di ricollocazione a distanza legale o di riconversione dell’attività - appare chiaro che i ripetuti esposti e denunce anche penali alla magistratura del sindaco di Misterbianco Di Guardo e dei Comitati No discarica, rimasti finora in un “dossier” ma senza concreti riscontri, continuano a trovare difficoltà apparentemente insormontabili negli agguerriti contenziosi legali dell’Oikos e nelle pronunce dei giudici amministrativi. Tanto da far pensare ai più che «di questo passo, quella discarica non la chiuderanno mai».

Sulla loro “battaglia della vita”, Di Guardo assicura che non si mollerà di un centimetro e rinnova l’appello al ministro Galletti, e i Comitati dichiarano di voler “alzare il tiro” e tornano a rivolgersi anche all’Europa oltre che al nuovo prefetto di Catania.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
24/03/2017

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