Un appello non si nega a nessuno

Angelo BattiatoApprendo con viva soddisfazione della risposta dei dirigenti locali e provinciali del PD al mio appello “Il PD a Misterbianco sappia scegliere il futuro”, pubblicato su Misterbianco.com e sul giornale “La Sicilia”. Mi preme aggiungere solamente alcune brevi considerazioni. Intanto non comprendo bene il significato delle tre firme, cioè dove inizia il pensiero del giornalista e dove termina, invece, quello dei politici firmatari (minuzie).

Nella lettera di risposta al mio appello viene detto che il vicesindaco “è stato dichiarato non candidabile per fatti risalenti a periodi in cui lo stesso non era amministratore del Comune”. Il soggetto in questione, come risulta dalla storia amministrativa della città, è amministratore (consigliere comunale, presidente del Consiglio Comunale, assessore), dal 2002, anno della sua prima elezione al Consiglio Comunale. Quindi, prima quando? Quannu!? Poi si dice che, sempre per il vicesindaco, “non è stato indicato un solo atto dal quale risultasse in modo diretto o indiretto l’incidenza sui processi di formazione della volontà degli Organi dell’Ente” (cioè, se comprendo bene quando e quanto leggo, viene detto che un vicesindaco non ha inciso minimamente nei “processi di formazione di volontà degli organi dell’Ente”), (cioè, incredibile! Cioè, un vicesindaco che non fa il vicesindaco, che non partecipa minimamente alla vita amministrativa dell’ente di cui lui è il “numero due”. E allura chi fa!? Ripeto: incredibile!). Quindi le “mie premesse”: “il recepimento delle informazioni contenute nella relazione del Prefetto di Catania e la dichiarazione di non candidabilità di Carmelo Santapaola suoni conferma in pieno dell’impianto accusatorio dello scioglimento per mafia degli organi politici del Comune”, sono confermate in toto.

Ma io non sono un avvocato, un giurista, un magistrato, e non so, né mi compete, leggere “le note prodotte dinanzi al Tribunale civile di Catania, che constano di settanta allegati per complessive 372 pagine”. Io sono solamente un “privato cittadino”, che tenta di leggere la realtà della mia comunità e l’animo della mia gente, ed ho il diritto-dovere all’indignazione per un Comune sciolto per mafia, per la seconda volta nel giro di trent’anni (o no!?). E come “privato cittadino” conosco solo una legge, con una sola parola, ‘na paruledda: Coscienza! Si, coscienza, l’etica della responsabilità e della corresponsabilità, della moralità, della giustizia, quella “legge morale dentro di noi” di cui tanto parlava il Filosofo, e dico che “il capo del vapore” non può far finta di non sapere. Altrimenti o è Belzebù o è Bertoldo! Qual rio destino!

Ma Misterbianco, caro Angelo e caro Federico, è già altro, è già oltre! E a ottobre vedrà cieli nuovi e uomini migliori. Coraggio sempre!

Angelo Battiato

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Precisazione doverosa: Leggo

Precisazione doverosa: Leggo solo adesso, trovandomi dal 20 agosto scorso fuori sede per gravi motivi di salute familiari. La lettera del Pd pubblicata da "La Sicilia" con riferimento all'intervento-appello di Angelo Battiato non mi appartiene, non è un mio "articolo" e non riportava alcuna mia firma, erroneamente riportata invece in calce su questa pagina d Misterbianco.com e di cui ho chiesto la giusta e tempestiva rimozione. Non c'è alcun "pensiero del giornalista" che l'amico Battiato (o altri) debba o possa interpretare e commentare com'è stato invece fatto. Grazie. Cordialità.

Roberto Fatuzzo

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