Uccise il genero: pena ridotta a 10 anni

arrestoDieci anni e 8 mesi, dei quali 4 già scontati. Se incassa anche l'indulto, Giuseppe Signorino potrebbe tornare presto libero. Lo ha deciso ieri la Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria, tornata a pronunciarsi sul pensionato di Misterbianco reo confesso dell'omicidio del genero, l'avvocato messinese Nino Fazio, ucciso a fucilate il 14 febbraio 2010.

Il collegio (presidente Finocchiaro), ha accolto i rilievi della Corte di Cassazione che aveva annullato, disponendo nuovo processo, la sentenza della corte d'assise d'appello di Messina, che aveva ridotto la pena a Signorino a 16 anni, contro i 18 decisi in primo grado. La Suprema Corte aveva dato ragione ai difensori, che avevano chiesto la prevalenza delle attenuanti generiche per Signorino (assistito dagli avv. Enzo Trantino e Mirko La Martina) sull'aggravante di aver agito contro un familiare.

Ieri il pg aveva sollecitato la condanna a 13 anni e mezzo, con la concessione delle attenuanti. La Corte è andata oltre, arrivando a poco più di 10 anni. Nino Fazio fu ucciso a 41 anni in una sera piovosa di febbraio, a Messina, in via Placida, nei pressi della Questura. Qui si era dato appuntamento col suocero, il pensionato di Misterbianco, per riprendere il figlio di 3 anni, ultimo della relazione con la ex moglie, ormai finita. I due coniugi erano in lite per l'affidamento dei bambini, cosa che aveva inasprito i rapporti anche tra l'ex genero e il suocero, che ogni fine settimana andava e veniva da Misterbianco a Messina per consentire a Fazio di vedere i figli. Quella sera di inverno, esasperato, dopo l'ennesima discussione col genero, Signorino afferrò il fucile che portava sulla propria jeep e aprì il fuoco, mentre in nipote riposava sul sedile posteriore. Poi tornò a Misterbianco e si costituì ai carabinieri.

Alessandra Serio
La Sicilia
27/11/2013

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