Tasse e sprechi, non si trova accordo

Consiglio ComunaleTurbolenta la prima serata del Consiglio comunale di Misterbianco. Non si è riusciti a trattare alcuno dei quattro argomenti previsti nell'ordine del giorno, per la mancanza in aula degli assessori e dei funzionari competenti.

Ma soprattutto il clima è diventato subito incandescente sia a seguito dei commenti sul recente manifesto apparso in città (a firma di sette consiglieri) contro le alte tasse cittadine - con particolare riferimento alla bocciatura della proposta di "mozione d'indirizzo" sulla riduzione dell'addizionale Irpef -, sia per l'immediata ricaduta in Consiglio delle ultime denunce regionali del Movimento 5 Stelle e delle successive dichiarazioni rese dal sindaco alla stampa in merito ai costi della politica e dei Consigli e Commissioni comunali, su cui in aula è stata preannunciata tra l'altro qualche mozione e richiesta di dibattito "per ridare dignità - è stato detto dai banchi - al Consiglio".

Negli scambi di "comunicazioni" iniziali, a proposito di riduzione delle tasse e degli sprechi, sono caduti nel vuoto sia un invito alla riduzione dell'indennità dei consiglieri del 50 per cento (analogamente a quanto fatto dal primo cittadino Nino Di Guardo, dalla Giunta comunale e dal presidente del Consiglio), sia l'altro invito alla rinuncia ai rimborsi di legge per i datori di lavoro (talvolta familiari) dei consiglieri (circa 20 mila euro l'anno ciascuno). E se la maggioranza annovera da un lato l'ingresso annunciato dalla consigliera Giuseppa Vittorio in seno al Gruppo "Sicilia democratica" (ex Fls), da parte di qualche altro consigliere, facente parte anche della stessa maggioranza, invece si è gridato con forza nei confronti della "denigrazione"subìta in merito ai gettoni percepiti.

Nella seconda serata di riunione, è stata poi approvata solo la deliberazione di aggiornamento del Put (Piano urbano del traffico) con un paio di richieste di variazioni.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
12/02/2015

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