Sui migranti

Sui migrantiNe provo un profondo senso di disprezzo e disgusto a poggiare le mie scarpe, insozzate di terra, dove hanno fatto presenza individui di un sudiciume etico e politico incommensurabile: Maria Elena Boschi, Giancarlo Miccicchè, Laura Boldrini, pretastri vari et altri dello stesso rango e categoria sociale e politica.

Io, appena saputo dell’approdo della nave Diciotti, ci sono stato al porto di Catania, con la volontà e la determinazione di fare scendere dalla nave tutti i passeggeri emigranti, donne, uomini e bambini che a prescindere da qualsiasi porcheria politica o diplomatica, hanno il diritto, come ogni essere vivente, di essere accolti, dissetati, rifocillati e curati.

E non c’è santo che tenga o principio o aberrante ragionamento che possa in alcun modo ostacolare il sacro principio dell’accoglienza, della solidarietà e della fratellanza che unisce tutti i popoli della nostra terra.

Chiunque si trovi in uno stato bisogno e di necessità, va aiutato e sostenuto, senza se e senza ma.

Poi, dopo, passata l’emergenza, possiamo anche discutere sui presunti accordi internazionali, sulle speculazione dei trafficanti, sulle responsabilità politiche, sul trattato di Dublino, sul concetto di emigrazione e su quant’altro.

Intanto, da subito, che si aggiunga un posto a tavola, come recita una vecchia e nota canzonetta, che dove mangiano in tre possono mangiare in quattro; d’altronde osservando i copiosi banchettamenti augustani, non credo sia un grosso sacrificio o privazione condividere qualche nodo di salsiccia o porzione di pasta al forno, visto anche gli sprechi.

E poi penso anche alle migliaia e miglia di ville, case lussuose e conventi semideserti in mano e proprietà del clero cattolico apostolico romano, tanto sbraitante di ipocrisia in tale circostanza, che potrebbero e dovrebbero essere usate per accogliere i senza tetto, gli sfrattati, i bisognosi, gli emigranti e chiunque abbia bisogno di una casa.

Temo, leggendo in giro i vari commenti, che ci stanno abituando a discutere sul nulla, sulle babbighitudini, sulle fobie di qualche povero cristo che teme di perdere quel paradiso di schiavitù e servilismo che pervade la sua quotidianità.

Ma finiamolo di pensare da sciocchi e perversi, il mondo è la casa di tutti, accogliamo le persone che vengono dal mare, per creare insieme a loro un fronte unito di lotta, di rivolta, di antagonismo, di unione tra oppressi contro gli oppressori, tra sfruttati contro gli sfruttatori, per ristabilire l’eterno diritto di vivere dignitosamente nella terra dove si nasce.

Diritto che giornalmente, non dimentichiamocelo, viene negato a migliaia dei nostri giovani, perché costretti a cercarsi un lavoro e un pezzo di pane all’estero.

Ed è questa la vera ingiustizia, la vera criminalità, il vero pensiero malvagio che non bisognerebbe mai accogliere!!!

Pasquale Musarra

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