Sos Ambiente sotto l'albero di Natale: Piomba su Motta il megaprogetto con inceneritore della sconosciuta "Nexxus"

InceneritoreAllarmi e polemiche, sulla delicatissima materia ambientale, anche sotto l’albero di Natale. Ed un’altra “battaglia ecologica”, dopo quelle ancora in corso sulle discariche, si preannuncia sui nostri territori già devastati. I Comitati No discarica di Motta Sant'Anastasia e Misterbianco, l’Associazione Zero Waste Sicilia e il Presidio del Patto Fiume Simeto si schierano uniti con un durissimo comunicato congiunto contro la delibera n.83 adottata all’unanimità il 19 dicembre scorso dalla Giunta comunale di Motta Sant'Anastasia, ed immediatamente esecutiva.

Con tale delibera, l’Amministrazione mottese prende atto con parere favorevole dello “studio di fattibilità” presentato ad inizio dicembre dall’amministratore delegato della sconosciuta società svizzera Nexxus Energy AG, Richard Martin, su un progetto industriale per la realizzazione in due fasi (“finanziate esclusivamente con fondi privati”) di un "Centro Tecnologico Innovativo", «per la produzione di energia elettrica e di biogas, il recupero e la trasformazione di materie varie da rifiuti non pericolosi, la trasformazione di materiali di scarto per il loro riuso in settori diversi (agricolo, edile, ecc.)». Un “Centro” - composto da 13 piattaforme industriali per il trattamento dei rifiuti e scarti, un centro di ricerche scientifiche sull’ambiente, un museo, un punto di ristoro e un parco attrezzato con annesso laghetto e centro servizi – che ricadrebbe in una vasta area (di poco inferiore ai 500mila mq) nei pressi della stazione ferroviaria di Motta Sant'Anastasia e dello svincolo autostradale della Palermo-Catania, al limite tra i territori di Motta S. Anastasia e Belpasso e a ridosso del fiume Simeto, anche in zona agricola (da trasformare in industriale). Nella prima fase, per la produzione di energia, questa "Nexxus" impiegherebbe circa 580 milioni di euro (?) e 178 posti di lavoro (che nella seconda fase assommerebbero a 482).

La Giunta di Motta, nel condividere il progetto industriale, che necessiterebbe di varianti al Prg e dei pareri ed autorizzazioni di tutti gli Enti e istituzioni competenti, ha adottato un “indirizzo politico” che intende affidare all’assenso del Consiglio comunale e che va subito in Commissione consiliare Ambiente. Motivi di "urgenza"?

Ma già nella prima fase, è prevista la realizzazione di un “termovalorizzatore”, definito negli studi “ad emissioni zero”. Ed ecco quindi tornare la minaccia degli “inceneritori”, su cui il comunicato di Comitati, Zero Waste Sicilia e Presidio del Simeto scrive di “disinformazione” e “raggiro da aziende private”, affermando: «La definizione di "impianto ad emissioni zero" è una falsità scientifica e tecnologica, perchè sappiamo bene che, a meno che non vengano inserite in una centrale a fissione nucleare non ancora esistente, le 700 mila tonnellate annue non possono essere trasformate in energia pura e sparire nel nulla, quindi si possono solo trasformare in ceneri (25% circa) da smaltire in discarica come costoso rifiuto speciale, e in gas letali (75% circa) dispersi in atmosfera come furani, diossine e particolato di varie dimensioni. E visto che sorgerà in mezzo ad aranceti, vanno distinte le emissioni in microinquinanti (diossine, polveri ecc.) e macroinquinanti (SOx e NOx). Le SOx sono responsabili delle piogge acide (reagendo con l'umidità dell'aria) perché producono acido solforico e solforoso, bucando il fogliame degli alberi».

Dunque, un mega-inceneritore sul Simeto, e in territorio di Motta?
L'intraprendente azienda elvetica che ci ha già provato a vuoto con Belpasso (e sottoscritto un compromesso con la “Parco Mediterraneo” proprietaria di terreni) ora pensa ad investire sul vicino territorio mottese. Ma c’è anche un “giallo”: la “Nexxus Energy AG” risulterebbe essere una ditta svizzera che si occupa ufficialmente di animali e mangimi, con incerti riferimenti e credenziali, a differenza della società tedesca “Nexus Energy” che si occupa davvero di energie alternative: e c’è già chi avverte puzza di bruciato… Insomma, un “affare” tutto da verificare, e non solo per l’amministrazione di Motta.

Le opere collaterali prospettate come il museo, il centro di ricerca scientifica, il parco e il laghetto, vengono definiti nel comunicato “il classico specchietto per le allodole” all'interno di un possibile “ecomostro tra gli aranceti condannati a morte”. Sarebbero in gioco la salute dei comuni dell’intera valle del Simeto e la seria compromissione del comparto agricolo. Per un “mega-affare” sui rifiuti e scarti.

«L’amministrazione comunale di Motta - si legge nel comunicato - aveva sottoscritto il 19 maggio 2015 presso l’Università di Catania la nascita del Presidio partecipativo del Patto del fiume Simeto, che ha tra le sue finalità non negoziabili la tutela dell’ambiente. I Comitati No Discarica di Motta e Misterbianco, Zero Waste Sicilia e il Presidio del Patto Fiume Simeto si impegneranno congiuntamente con tutte le loro forze a far capire all’intera vallata, comunità per comunità, tutto quello che gli amministratori distratti non vogliono capire, e troveranno il modo di bloccare la costruzione di inceneritori e strutture simili». Ma a nostro avviso dovrebbero essere le istituzioni già ad occuparsene, cercando anzitutto di vederci chiaro sulle iniziative private freneticamente in corso.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
27/12/2016

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