Siglato l'accordo, ma non sugli interessi

Simeto AmbienteUna disputa a braccio di ferro che vale milioni di euro. Per questo, la gara che si è giocata all'Ato "Simeto Ambiente" tra gli amministratori dei 18 comuni e il consorzio Simco, che rappresenta le imprese della raccolta dei rifiuti, è stata carica di tensione. Non pochi, i momenti accesi, nella lunga mattinata di ieri, ai piani alti della sede di corso delle Province, a Catania.

In ballo e in discussione c'erano gli interessi da applicare ai 25 milioni di euro di debiti pregressi, maturati nei confronti delle aziende. Somme da corrispondere dopo che i Consigli comunali avranno approvato le delibere con gli atti da inviare alla Regione per ottenere le necessarie anticipazioni (la richiesta totale riguarda 54 milioni, che comprende i 25 vantati da Simco e quelli spettanti ad altri fornitori).
Alla fine, dopo un estenuante tira e molla, l'accordo.

«Tutti i consigli comunali - si legge in una nota della "Simeto Ambiente" - devono essere convocati entro il prossimo 8 marzo per approvare la richiesta di anticipazione dei 54 milioni. Le somme che verranno inviate dalla Regione, relativamente alle anticipazioni, saranno trasferite immediatamente alle ditte. Le quali chiedono che un minimo del 20% del debito vada, comunque, riversato a loro entro il 30 aprile, altrimenti salta l'accordo. L'Ato, inoltre, si impegna a coprire il debito complessivo nei confronti delle ditte entro l'anno, così da non pagare gli interessi. Se non si riuscisse a chiudere il debito entro il 2013, per la parte di somma che resta a residuo verrà applicato l'interesse dell'8% (interesse di mora) a partire dal 1 gennaio 2013».

Una conclusione che non ha trovato, tuttavia, consensi unanimi. E gli scontri avuti tra le parti, prima di arrivarci, danno l'idea della posta in gioco. «È inutile tornare indietro, dobbiamo andare avanti - aveva precisato ad inizio riunione Rossella Pezzino De Geronimo, vicepresidente di Simco - abbiamo diritto agli interessi. Non possiamo sentirci dire che non si possono pagare. Siamo sull'orlo del fallimento».

Decisamente contrario il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo: «Non possiamo assumerci l'onere di pagare gli interessi. Dalla Regione ci è stato detto che nella delibera non andavano compresi. Non posso portarli in consiglio comunale. La quota spettante la posso assumere come onere, ma se parliamo di interessi non possiamo trattare». Dal suo canto, il commissario liquidatore dell'Ato, Angelo Liggeri, aveva sottolineato che «nessuno vuole far morire le imprese, ma non possiamo mettere i Comuni sull'orlo del fallimento. Fino ad oggi ho solo voluto difendere le realtà territoriali».
Questi i punti di partenza, che sembravano inconciliabili. Poi, le polemiche, il rischio di fare saltare la trattativa, gli interventi di mediazione. Quindi, l'intesa. Riunione aggiornata a martedì.

Vittorio Fiorenza
La Sicilia
23/02/2013

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