Sequestrata la discarica Tiritì il percolato inquina il sottosuolo

Sequestro TiritìScarichi di acque reflue e dunque inquinate, conosciute in gergo con il nome di percolato, finivano per avvelenare il sottosuolo lungo la valle dei monti Sieli, attraverso i torrenti “Rosa” e “Cubba” che defluendo verso il mare confluivano entrambi in un terzo torrente, il “Buttaceto”.

A rilevarle il pasticcio da parte della società l’Oikos che gestisce di fatto la più grande discarica della Sicilia in cui vengono smaltiti i rifiuti di buona parte dei paesi etnei, è stata la guardia di finanza che utilizzando telecamere a raggi infrarossi ha rilevato i reati ambientali. E così la discarica di contrada Tiriti’ a Motta Sant’Anastasia è stata in parte sequesrata stamattina dai militari delle fiamme gialle che hanno eseguito un decreto d’urgenza emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti del rappresentante legale e del direttore tecnico della società Oikos spa.

Le indagini delle fiamme gialle hanno accertato le gravissime inadempienze della Oikos che di fatto non ha osservato le prescrizioni previste dalla legge per l’utilizzo dell’impianto di discarica, così come sono state indicate nell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla regione siciliana.

I finanzieri hanno acquisito materiale fotografico e filmati utilizzando telecamere a rilevamento termico e agli infrarossi per catturare immagini anche di notte, soptralluoghi sono stati effettuati anche da parte dell’Arpa di Catania. Sequestrata solo la struttura destinata alla gestione del percolato prodotto dai reflui: la procura ha stabilito anche che la discarica continuerà a garantire la propria funzionalità, ma nel frattempo la Oikos dovrà ripristinare le strutture di raccolta del percolato secondo le prescrizioni della normativa ambientale. E lo dovrà fare entro dieci giorni.

Il percolato e la puzza che ne deriva dallo smaltimento all’aria aperta – la legge dice che deve finire in discarica – è stato più volte al centro di un’aspra contesa tra la cittadinanza di Misterbianco e i proprietari della discarica di Motta. Proteste sono state compiute per i cattivi odori che spesso si respirano in quella zona.

Brunik
catania.blogsicilia.it
05/04/2013

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