Report 15/3/2009: tutto sommato a chi fanno del male?

Report CataniaEsprimo il forte senso di malessere che ho provato ma soprattutto la pietà verso gli abitanti delle case popolari di via Galermo. Credo che quel servizio sia stato il più toccante.

Tre riflessioni:
1) Bene hanno fatto a citare Enzo Bianco. Non bisogna dimenticare che è stato uno dei sindaci della primavera siciliana, tuttavia pesano anche su di lui gravi responsabilità.
2) E' difficile da esprimere ma ci provo. La classe politica ha sovvertito lo spirito di servizio della Politica stessa. Hanno cancellato i pilastri della Democrazia: rappresentanza e partecipazione. Loro considerano le comunità (vedi comunità di Catania) come un gregge o una mandria, nulla più. E' facile intuire di quale ruolo si auto-incarichino.......Non c'è nulla di nascosto, nulla di celato, fanno tutto alla luce del sole. E' ormai consolidato il loro concetto di normalità, e la certezza di immunità gli ha scolpito, negli anni, delle espressioni ridicole e innocue, come per darci un messaggio di serenità.
3) Questo è più facile da esprimere. Entrano nelle istituzioni (comuni, province....), con i soldi in cassa assumono personale di tutti i tipi: spazzini, giardinieri, ragionieri, geometri, guardiani; allo stesso tempo distribuiscono milioni a consulenti esterni: commercialisti, avvocati, ingegneri, informatici, giornalisti..... Con le casse vuote e centinaia di voci di spesa da soddisfare, sono obbligati a chiedere diversi prestiti alle banche. E' una pratica consolidata, non è una novità. Fine Prima Parte

Questo è lo schema sintetizzato, per arricchirlo aggiungete, società partecipate, privatizzazioni false, consorzi inutili, investimenti rischiosi.......

Seconda Parte
Dopo due/tre anni di bilanci in passivo, i Sindaci e i Presidenti possono dare via alla seconda fase. Chiedere aiuto!
Prima chiedono di ottenere fondi dall'Unione Europea (vedi depuratori in Calabria), ma questi sono difficili da ottenere, ci vuole professionalità e una certa conoscenza della burocrazia europea. Molto più facile andare a Roma e trattare personalmente sulle risorse nazionali. Fondi FAS (o FASSI come dice Stancanelli), fondi destinati alle infrastrutture, fondi creati a scopo sociale.
Una volta ottenuti questi fondi, inizia la festa e si possono finalmente stappare le bottiglie di spumante brut, tenute al fresco per qualche anno di attesa necessaria.

Per chi non avesse intuito la fine, succede che parte dei fondi vanno a coprire le spese correnti, ovvero i debiti con le banche (o tutti i possibili debiti contraibili, tipo il caso di Catania) e l'altra parte è destinata al mantenimento dello status quo, il clientelismo, al mantenimento del principesco tenore di vita che sindaci, presidenti e giunte si permettono, e alla criminalità organizzata attraverso appalti concessi con finte gare o spesso con l'assenza di gare.

Tutto sommato a chi fanno del male, esclusi i morti ammazzati delle autostrade della morte, delle scuole che crollano e del disagio sociale che regna in chi ha la sfortuna di ammalarsi in Italia.

Pietro Santagati

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