Rendez-vous. Sette maestri dell'Accademia riuniti in mostra.

L'idea è della Pizzeria-Galleria Pizzartè di via Gisira. Una kermesse ideata dell'infaticabile Natale Platania ed un catalogo a cura di Giuseppe Frazzetto, critico e storico dell'arte.

Una eclettica
mistura di stili e di espressioni: comunque – come acutamente sottolinea il
critico e storico dell’arte Giuseppe Frazzetto nel suo testo critico in forma
di dialogo – testimonianza dell’arte, ovvero della “forma di un
incontro”. Sono le opere di sette maestri dell’Accademia di Belle Arti di
Catania, riuniti per l’informale “Rendez-vous”, la kermesse che, grazie
all’allestimento di Aurelio Corona e al coordinamento di Natale Platania,
riempie la Galleria Pizzartè di via Gisira.Dai solidi ed essenziali paesaggi
“misti” di Antoci che giocano sull’alternanza di forme e del bianco e del
nero, all’evocativa “Il riposo segreto dell’anima”, l’installazione di
Marcella Barone (foto, ferro, acqua velo); dalle atmosfere mitiche e allegoriche
de “L’ascensione del fanciullo divino” di Tano Brancato - le stesse che
animano i carboncini con i “Lottatori” ellenici di Delfo Tinnirello - alle
categoriche e geometriche allusioni di Alfio Milluzzo, in cui la consistenza del
materiale e la rigidità della cornice sembrano dolcemente e pericolosamente
attenuarsi nella curva (di luna? di lama?) che lì s’inscrive; dalle sculture
“steampunk” di Franco Politano che recupera i materiali poveri (legno,
ferro, lana grezza) per delineare la sua moderna “Priolo” al grande impatto
visivo delle tecniche miste di Salvo Messina, grazie alle quali la traccia opaca
dell’impasto fugge prospetticamente fino all’immagine sacrale (?) di una
ma/donna cromaticamente evidenziata. Nelle prossime settimane Pizzartè, questo
spazio intelligente che coniuga arte e gastronomia, destinerà la sua piccola
galleria ad altre opere di insegnanti dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

GiCo

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