QUANDO LE CHIACCHIERE POSSONO DIVENTARE INTENZIONI

style="text-align: justify;">Durante la campagna elettorale
delle amministrative 2007, "Frazioni in
Movimento" ha promosso l'abbattimento dei costi della politica, o
meglio «il costo dei partiti», come uno dei momenti di risanamento dei
costumi della stessa politica. Ed ora, finita la competizione
elettorale e riconosciuto come nostro Sindaco Ninella Caruso, vogliamo
continuare a perseverare in questo nostro intento civile.
style="text-align: justify;">La nostra associazione nasce per tale scopo, o meglio, quello di
costruire una cittadinanza attiva e attenta ai fenomeni di degrado
sociale e di malcostume; e con questi intendimenti aspettiamo la prima
convocazione utile del Consiglio Comunale (oramai nel pieno dei suoi
poteri) per capire quali potrebbero essere i primi provvedimenti
urgenti che la nuova maggioranza intende adottare per la nostra Città.
Nel frattempo ci permettiamo di suggerirne alcuni. Ad esempio:
- Un nuovo bilancio comunale rivolto verso il precariato sociale e una
minore attenzione agli eventi "festaioli", con una diversa
distribuzione delle risorse culturali che consideri come protagonista
tutta la città e non solamente il centro storico.
- Rinvenire nuove risorse economiche per aiutare le fasce più deboli
della società ed i diversamente abili, tale da consentire e di
abbattere anche i costi colpevolmente esosi della TIA (tariffa igiene
ambientale).
- Trovare la destinazione d'uso dei beni immobili sequestrati alla
mafia dall'Autorità Giudiziaria ed affidati al Comune.
- La riduzione dell'indennità (lo stipendio) ai Consiglieri,
Commissioni, Assessori, Presidenti e Sindaco, per recuperare mezzi
economici in favore di progetti sociali.
Proponiamo questi suggerimenti per ricordare all'opinione pubblica (ed
in particolare ai rieletti) che uno dei primi atti della passata
amministrazione fu quello di aumentare l'indennità di funzione a tutti:
Sindaco, Assessori e Presidente compreso.
Una caduta di stile e di etica a fronte di provvedimenti più
sostenibili.
Abbiamo voluto ripensare a questo "sorvolato" episodio, perchè "l'idea"
che sembra farsi prepotentemente largo nella nuova maggioranza, come
una delle priorità, sia quella di "gonfiare" la fila degli assessorati.
Dagli otto attuali, a dieci (due in più).
Se ne discute con toni di grande attesa in piazza, al bar, nei
"salotti" della politica, come se questi due nuovi "aggregati"
creassero diversità e produttività gestionale aggiunta. Oppure, nel
caso più ottimista, producano una maggiore politica progettuale in
favore del cittadino.
Il tutto condito, ovviamente, in modo da celare ed evadere la vera
causa di questa molto "interessata" proposta.
Si consideri che nella Città di Milano, con 1.303.670 di abitanti, vi
sono 16 Assessori (citiamo soltanto questo per ristabilire l'ordine e
la grandezza naturale delle cose).
Ci occuperemo dunque di questa incredibile "sparata politica", cercando
di chiarirne gli elementi di fatto. Probabilmente gli attuali assetti
politici non soddisfano una parte o qualcuno della maggioranza. E si
spera in tal modo di ripatteggiare lo squilibrio di pretese mancate a
loro danno, proponendo l'incauto stratagemma di due assessorati in più.

Resta da capire la natura del "danno".
Non si tratta di dar soldi ai partiti (per carità!), ma di contribuire
a sostenere il «costo della politica». Tuttavia, proprio per questa
ragione, chi ama la democrazia deve chiedersi quanta parte dei soldi
impiegati per il suo funzionamento è necessaria. E quanta, invece,
costituisce un inaccettabile spreco di denaro, in grado di produrre
corruzione e degenerazione nella vita pubblica e nella società civile,
attratta dal potere e dalle sue prebende.
"Il costo della democrazia" è una denuncia rigorosa e un accorato grido
di allarme sullo stato di crisi del nostro sistema politico. Con
un'avvertenza: non si parla di tangenti o di altre violazioni della
legge. Ma proprio perché tutto appare perfettamente legale, allora è il
caso di preoccuparsi e di cambiare le regole e i comportamenti.
La casta politica misterbianchese, dunque, (nel discutere) si
appresterebbe ad affinare le sue "rendite" sulle spalle del
contribuente, operando o facendo finta che i costi della politica sono
una variante ininfluente per la gente.
Si pensa che la luce della ragione sia spenta, come se la razionalità
non fa più parte del nostro bagaglio intellettuale e morale di
cittadini.
Tutti i sondaggi d'opinione ci assicurano che mai il rapporto tra
politica, istituzioni e paese è stato così compromesso. L'attenzione si
concentra sui costi della politica e sul discredito che ha accumulato
nei confronti dell'opinione pubblica.
In controtendenza, la politica di maggioranza comunale, (sempre nel
discutere) ignora questa gravità morale, perseguendo una logica
"spartitoria", oramai non più occultabile e fuori d'ogni condizione.
Qualcuno potrebbe obbiettare che sono solo chiacchiere, che si vuole
celebrare il processo alle intenzioni. Per il momento prendiamo in
prestito la "tecnica" dell'Oracolo di Delfi, sul futuro proposto.
Prevedere per provvedere, ossia prevenire la probabilità di eventi
futuri. Poi vedremo.
La storia insegna che non c'è niente di più realistico che un cittadino
possa fare, come quella di precedere e sfidare la politica, non esserne
subalterno.
Perciò pretendiamo da chi ci amministra non solo il rispetto del suo
mandato per il quale è pagato dai cittadini ma anche una attenta
amministrazione del pubblico denaro.

style="text-align: justify;">La nostra Città ha bisogno di un'attenzione forte e disinteressata da
parte della Giunta Comunale, che non può impantanarsi su pretestuose e
scandalose rivalse post voto o confondere il pubblico denaro con
l'interesse del privato in politica.
Perseverando su questa traccia si potrà forse costruire o recuperare
un'immagine decente di noi cittadini.

Per Frazioni
in Movimento: VITO FICHERA (presidente)

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