A proposito di Bene Comune: Dialogo a distanza con Pippo Gullotta ed Enzo Arena

elezioni comunali 2012 Ho letto in queste settimane sul sito MISTERBIANCO.COM due interventi che mi hanno particolarmente colpito. Uno scritto da Pippo Gullotta (PDL), l'altro da Enzo Arena. Per i motivi che cercherò di spiegare ho trovato nelle parole dei due autori lo stesso bisogno: quello di una Politica restituita ai suoi valori fondativi che sono la salvaguardia della democrazia, la promozione sociale e culturale, il benessere della comunità ed il rispetto della legalità. Ritengo l'intervento di Pippo Gullotta altamente significativo perché pur militando in un partito gestito per troppi anni come Azienda Padronale, tenta di declinare quelle che dovrebbero essere per tutti le motivazioni originarie dell'agire politico ossia la Politica come "impegno, dialogo, confronto, rispetto degli altri, progetto condiviso di idee ed azioni", "interpretare le esigenze della città e operare i cambiamenti necessari, creare modelli di sviluppo sostenibili, stimolare processi virtuosi (e non virtuali) validi per tutti (e non per pochi)".

Riporto letteralmente le parole di Pippo perché penso che per dire le stesse cose non ne avrei trovate di migliori. Scriveva inoltre Pippo."Ma quanti si pongono come fine il bene comune e non l'interesse di pochi o, ancor peggio, quello privato?" Ed aggiungeva:"la mia visione della società""....trova la sua legittimità "nella libertà di pensiero e di azione". E' sempre stata la mia convinzione più profonda quella di pensare che il vero ossigeno per la democrazia è la libertà di pensiero e di azione. Ma la mia esperienza personale e gli studi fatti mi portano ad affermare che ormai il nostro sistema politico è stato quasi del tutto svuotato dei valori portanti della democrazia. Il popolo non è più sovrano (Al referendum sull'acqua e sul nucleare è stato espresso un voto, la politica si organizza per fare altro - ossia le privatizzazioni). Il popolo non elegge più direttamente i propri rappresentanti (sono le lobby che governano i partiti a farlo). Il popolo non controlla più gli eletti che sono diventati autoreferenziali. Il popolo non ha nessuna garanzia di Buon Governo (nel nostro paese ormai la corruzione politica e le mafie si spartiscono i più cospicui flussi di denaro). Il popolo è diventato per i Poteri Costituiti un ingombro (quando grida le sue necessità, le sue verità, è isolato, imprigionato). Tutte le volte che persone comuni, gente che vive di lavoro, si fanno popolo, e agiscono come collettivo pensante e proponente (come i NO-TAV, il popolo dei forconi, gli iscritti alla FIOM-CGIL) i poteri di turno (TV, giornali, partiti) intervengono per emarginarne le lotte. Nel suo intervento, come sempre argomentato e lineare, Enzo Arena sostiene che bisogna opporre alla bassa politica delle "fabbriche del consenso con leaderismi da baracconi elettorali" l'alta politica, quella delle idee, delle proposte. "Purtroppo" scrive Enzo "la politica sta vivendo un periodo di decadenza morale". Ed è in questo preciso punto, su questa semplicissima quanto vera affermazione, che si incontrano, pur provenendo da opposta collocazione, una di centro-destra e l'altra di sinistra, le affermazioni di Pippo e di Enzo. La crisi della politica è bruciante. Chi conserva un minimo di onestà intellettuale sa che se non si cambia radicalmente il fare politica non solo non si fanno passi avanti ma ci si inabissa sempre di più. Ben venga allora l'appello dei parroci di Misterbianco a sostegno di una dimensione etica della politica. Senza ipocrisia e con amarezza dobbiamo però riconoscere che il rinnovamento della politica non partirà mai dai "politici". E allora, senza aspettare oltre, occorre con determinazione mettere in campo le nuove generazioni e, nel profondo rispetto della parità dei due generi, maschile e femminile, dar loro una vera autonomia di azione, una vera opportunità di riscatto sociale e culturale. Perché la Politica ritorni a servire i più poveri, ad assicurare il futuro ai nostri bambini ed ai giovani. Nel mettere in campo la lista Misterbianco Bene Comune stiamo tentando di contribuire a questa operazione di cambiamento. Noi non abbiamo Nemici, semmai avversari politici. Nelle prossime settimane metteremo in campo proposte, cercheremo un confronto pubblico con tutti coloro che hanno a cuore la qualità della propria vita e quella della nostra Comunità. Per noi il Bene Comune è una dimensione comunitaria concreta che si alimenta nella disponibilità quotidiana delle persone, nella loro vita reale, nei loro affetti. Il Bene Comune non è affarismo. E', invece, realizzazione della propria dignità umana.

Mario Iraci

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