Politica per vocazione, non di mestiere...ovvero la Semplicità difficile a farsi

Parlamento“Ogni tanto ritorna” sembra il titolo di un romanzo, invece è il revival di un argomento volutamente trascurato dai protagonisti di un Parlamento sempre indaffaratissimi a trovare un salvacondotto che potesse risparmiare agli intrighi di Berlusconi la condanna emessa dalla Cassazione.

Ritorna ora in Aula, infatti, la discussione sui costi della politica, che fu indicata (senza ancora un esito) come punto preminente del programma del nuovo governo Letta e di cui già nel Giugno scorso sul mio sito personale ebbi a scrivere un commento. Ma la bagarre suscitata in Aula l’altro ieri 10 Ottobre mi fa ritenere opportuno riproporlo adesso anche al sito “Misterbianco.COM” affinchè i suoi visitatori facciano le proprie considerazioni sul disegno di legge abilmente camuffato dal Governo per nascondere nella sua sensazionalità un triplice inganno:

-il PRIMO è che Governo e parlamentari eletti non parlano più di eliminare o ridurre abbondantemente i compensi d’oro ai politici, ma solo i rimborsi ai Partiti;

-il SECONDO è che i Partiti ora saranno finanziati dalla contribuzione volontaria e da donazioni di soggetti privati incentivati con detrazioni fiscali;

-il TERZO è che i Partiti del padronato fruiranno di sicure e cospicue risorse provenienti da donatori plurimilionari, mentre i Partiti delle aree popolari dovranno attingere dal sacrificio volontario dei loro elettori.

Dunque, si punisce il Partito per penalizzare la politica, e non invece i sedicenti politici, i quali continueranno a restare i “legittimi” GRASSI PARASSITI DELLO STATO.

E non solo. La penalizzazione alla politica oltre a non essere una soluzione del problema, diventa anzi l’espediente perchè la politica resti una prerogativa dei soli plutocrati e sia lasciata esclusivamente nelle mani di chi ha interesse di profitti personali o dispone di risorse finanziarie per praticarla.

Ci sono sicuramente gli eccessi di sprechi quando i denari pubblici si usano per incentivare la malapolitica dei suoi affiliati, ma affidare il finanziamento al privato significherebbe rendere la politica sempre più condizionata e subalterna a chi detiene le ricchezze del Paese.

Il vero problema che non si vuole affrontare, invece, è la QUESTIONE MORALE di personaggi politici inaffidabili, intenti ad occupare posti per spregiudicate operazioni che rappresentano gli ingranaggi di un intreccio ambiguo di connivenze tra colletti bianchi intoccabili e pezzi di Stato corrotti.

SONO OLTRE UN MILIONE I PARASSITI che vivono direttamente o indirettamente di politica, un esercito di mantenuti SEMPRE PIU’NUMEROSI ED INCOMPETENTI, legati al politicantismo arraffone e al clientelismo elettorale, dai guitti periferici comunali sino ai potenti attori dei vertici del governo nazionale, dagli amministratori di società e consorzi partecipati a quelli incaricati di macroscopiche consulenze nella pubblica amministrazione.

E’ bastato ultimamente sperimentare UN REGIME DI CONTROLLO della Guardia di Finanza sui documenti contabili dei movimenti politici per far emergere le magagne di costi e di sprechi dell’attuale sistema di finanziamento della vita politica.

Sin dagli anni sessanta ho partecipato alle vicende politiche, vivendo le mie prime esperienze di apprendistato politico nel Movimento Studentesco e poi militando nel PCI , ma non ho la presunzione di competere ora con le proposte delle teste grosse di governo. Tuttavia ho la convinzione di ritenere essenziale IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DELLA POLITICA, ma NON I POLITICI STIPENDIATI DALLO STATO: Lo si può fare ”semplicemente” attraverso un finanziamento trasparente ai Partiti, proporzionalmente quantificato al numero delle rispettive rappresentanze elette, con BILANCI di PARTITO rigidamente CONTROLLATI DALLO STATO e DOCUMENTATI, affinchè il denaro pubblico non diventi un fondo perduto per profittatori ma un incentivo che incoraggi efficacemente la ricomparsa di grandi serbatoi di cultura politica nei Partiti, intesi come liberi movimenti e scuole di pensiero per riorganizzare la vera democrazia offrendo ai cittadini gli strumenti di avvicinamento alla partecipazione e all’amministrazione del nostro “BENE COMUNE”.

In tal caso compito primario sarebbe cominciare subito con un serio riordino di TRE fondamentali punti cardini strutturali e morali, così sintetizzati:

1-Ripristinare le leggi sul falso in bilancio(abolite da Berlusconi) e trasferire dallo Stato ai Partiti LA RESPONSABILITA’ e la SOBRIETA’di amministrare CON PROPRI BILANCI i costi occorrenti per l’espletamento dei compiti istituzionali dei rispettivi eletti nonchè le spese di tutti servizi sussidiari (spazi televisivi per comunicare, sedi ufficiali per discutere e celebrare congressi, pubblicità elettorale, etc.) al fine di consentire al “volontariato” politico quell’apprendistato di formazione da cui far emergere i quadri dirigenti. L’erogazione di denaro ai Partiti (non ai politici) consentirebbe a farci acquisire la possibilità di riappropriarci della politica e di attrezzarla necessariamente dell’attivismo “volontario” di talenti che sappiano applicare, prima di tutti a se stessi, i codici etici per l’accesso alle candidature delle oneste rappresentanze popolari. In tal modo la loro elezione, VINCOLATA all’appartenenza politica dal PRINCIPIO ETICO e dall’ECONOMATO di Partito, TROVEREBBE IL GIUSTO RIMEDIO (pena la decadenza) PER DEBELLARE IL TRASFORMISMO, IL VOLTAGABBANISMO e LA COMPRAVENDITA DEGLI ELETTI.

2-Abolire la piaga degli Enti inutili clientelari, ridurre adeguatamente il numero di eletti nelle istituzioni della politica(Comuni, Province, Regioni e Parlamento) e, se è vero che LA DEMOCRAZIA E’ CAMBIAMENTO, alternandoli con durata in carica SOLO PER UNA LEGISLATURA al fine di evitare che la frequenza nei palazzi delle istituzioni elettive diventi fissa dimora.

3-Ridare agli elettori la sovranità di eleggere i propri candidati col meccanismo delle primarie e interdire le candidature a chi ha condanne penali o è in corso di giudizio, nonchè a coloro la cui posizione configura conflitti d’interessi con la deputazione da assolvere. Ed infine, andare subito ad eleggere il NUOVO PARLAMENTO DEGLI ONESTI ed il GOVERNO DEI GIUSTI per rifondare lo Stato dei lavoratori.

Una volta realizzati questi TRE primi punti, TUTTO IL RESTO DEL MEGLIO VERRA’ SPONTANEO E CONSEQUENZIALE a condizione che gli italiani imparino a non farsi più illudere dall’imbonitore di turno, perchè in verità il regresso politico di questi ultimi vent’anni è venuto dal delirio collettivo ad appassionarsi degli effetti negativi del berlusconismo. Bisogna, però, far presto, prima che l’attuale ceto politico corrotto ed incompetente, appeso per due decenni agli interessi del solito noto già condannato in cassazione per maxi evasione e frode fiscale, porti l’Italia alla bancarotta. Alla Nazione ed al popolo urgono le necessarie soluzioni per uscire subito dalla mortificazione esistenziale di un sistema iniquo, e non promette bene attendere l’intesa delle grandi teste dei 35 saggi nè il temporeggiamento dei 18mesi di elucubrazioni richiesti dall’inciuciato governo Letta, paradossalmente paralizzato da una destra servilmente compatta intorno alle vicende del padrone.

Ma la difficoltà, come si vede, sta solo nella SEMPLICITA’ DIFFICILE A FARSI, perchè alla casta viene DIFFICILE concepire l’onestà delle intenzioni: sono tutti pronti ad invocare il rigore, e nessuno di loro è pronto ad applicarlo a se stesso.

E ANCHE VOI, CONSIGLIERI COMUNALI E AMMINISTRATORI DI MISTERBIANCO...QUANTO CI COSTATE ?

Non sono avvezzo a fare i conti alla persona...ma, obbligato dall’aritmetica delle cifre, risulta che dall’Ente Comunale vengono erogati agli eletti del Consiglio Comunale ed ai componenti di Giunta compensi per un ammontare di circa 800mila euro l’anno, oltre i rimborsi di circa 70mila euro l’anno concessi ai datori di lavoro per assenze di dipendenti eletti, di cui chiunque può visionarne le determine sul sito del Comune.

Il totale dei suddetti importi è la misura di prelievo dalle tasche dei cittadini, un compenso reso legittimo dalle leggi della casta...però “indecente ed immeritato”, e forse anche invidiabile. Ma SE IN TALUNI POTREBBE GENERARE INVIDIA, SICURAMENTE IN CHI LO PRETENDE ALBERGA LA VERGOGNA, specie quando la maggior parte dei cittadini onesti sono vessati pesantemente di nuove tasse e donazioni in quota irpef.

QUALE CORRISPONDENZA DI VALORE C’E’ TRA IL PRODOTTO REALE RESO E LA DISPENDIOSA MANCIA IMPEGNATA?

Compensi concessi a consiglieri dilettanti, inadeguati a far scaturire e realizzare progettualità innovative qualificanti, uno spreco di denaro che rappresenta un CONTROVALORE INDECENTE ed un IMMORALE PRELIEVO per attività Assessoriali limitate a programmi di eventi più adatti a caratterizzare un Calendario da Pro Loco piuttosto che l’Agenda di decisioni politiche partecipate dell’amministrazione“del fare”, o per adunanze di Commissioni ridotte soltanto a ratificare banali delibere d’ordinaria amministrazione spesso programmate con l’intento di raggiungere il tetto massimo dei gettoni di presenze protocollari, anche se qualche volta capita di dover deliberare una variante dei vincoli urbanistici per assecondare l’iter burocratico di un importante progetto già in itinere di piano governativo(come il tracciato della metropolitana), la cui realizzazione viene manipolata dall’ufficio stampa come risultato della nuova Amministrazione comunale mentre in realtà non si configura alcun merito alla “intellighenzia” politico-amministrativa del nostro Comune.

Sto parlando del Municipio di Misterbianco, cioè di eletti di periferia, perché se ci riferiamo ai capoluoghi e alle circoscrizioni di quartiere, poi alle Province e alle Regioni, ed infine al Parlamento, i costi lievitano sempre più esageratamente. Ed è intollerabile che un impegno elettivo, onorifico e di volontariato, abbia associato una casta di privilegiati che, dai guitti periferici municipali sino ai grossi attori parlamentari, lucrano sulla politica e sul popolo.

Altro che automagnificarsi della riduzione del 15% o 30% sulle sostanziose retribuzioni prelevate dalle pubbliche finanze, quasi a considerare la politica un prodotto d’appalto da aggiudicarsi all’offerta più al ribasso dei mestieranti. IL MANDATO ELETTORALE NON E’ MESTIERE O PROFESSIONE, MA E’ UNA CARICA ONORIFICA (volontaria ed elettiva) non imposta, per la quale la partecipazione democratica alla routine politico-amministrativa deve ricondursi a QUESTIONE MORALE, caratterizzata da un senso comune di responsabilità nella concezione della vita sociale e dell’impostazione che si intende dare ad essa. In tal senso esercitare il mandato elettorale di rappresentante del popolo non è obbligatorio a chi ne cerca lucro o convenienza, ma diventa motivo di orgoglio per chi lo pratica con onestà senza nulla chiedere o togliere alla collettività, perchè QUANDO AI PRATICONI SI TOLGONO I SOLDI LA POLITICA DIVENTA “VERA PASSIONE” e “VOLONTARIATO” DI TUTTI GLI ONESTI.

Enzo Arena
www.webalice.it/arenavincenzo

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Argomento sempre attuale e

Argomento sempre attuale e sacrosanto caro Enzo ma sono solo parole buttate al vento o perchè non capite oppure lette si, ma accantonate con sorrisetti sarcastici; Il mese scorso, tanto per dare forza a quello che tu dici, sono stati sborsati ben 16.000 euro per due consiglieri che pare si siano stabiliti " casa e putia" al comune a guardar le tegole delle case limitrofe pur di non andare a lavorare...e pantalone PAGA. Or pare e si intuisce che i nostri consiglieri si stanno preparando per delle "missioni importantissime" e si recheranno non so dove ..sempre a spese del comune....sarà vero? Speriamo di sbagliarci e chiederemo venia. Ma come vedi quelli che scrivono sull'argomento siamo sempre gli stessi ( antipatici e figli di .....) . Una buona parte di cittadini si limita a leggere senza commentare,qualcuno ogni tanto critica i nostri scritti e a volte non si capisce cosa voglia dire, altri e mi riferisco ai giovani di 5S cosa stanno organizzando? Sarei curioso di sapere cosa bolle in pentola oltre ad adottare i cani. Ogni tanto mi sia concessa ...una battutina, spero, stimolante.

Enzo Messina

Cottura lenta, come il vino

Cottura lenta, come il vino cotto. Per quanto riguarda i cani, i risultati che si potrebbero ottenere sarebbero molteplici: lotta agli sprechi(un cane costa ai cittadini 5€ al giorno per essere mantenuto al canile PRIVATO), lotta al randagismo, in quanto il Sindaco in questo momento non fa piu' accalappiare cani nel nostro Comune perche' dovrebbe mantenerli nel caso fossero appunto accalappiati qui.

Lo stimolo e' sempre ben accetto, il fatto e' che di solito noi usiamo altri canali di informazione.

Salvatore Di Martino

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