Paola Cortellesi interpreta Leonilde, ritratto di Nilde Iotti

Teatro StabileIl 4 dicembre 1999 moriva Nilde Iotti. Nel 1979 era stata la prima donna eletta presidente della Camera. Il 2009 segna il doppio anniversario: il trentennale della storica elezione e il decennale della scomparsa. Tra le iniziative promosse per celebrare la sua straordinaria figura di donna e parlamentare, s’inserisce la novità assoluta Leonilde, storia eccezionale di una donna normale, racconto-spettacolo scritto da Sergio Claudio Perroni e coprodotto dal Teatro Stabile di Catania e da Artisti Riuniti.

La prima assoluta sarà a Roma, nella sala della Protomoteca del Campidoglio, il 4 dicembre 2009, alle ore 21, con il patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati e in collaborazione con l'Assessorato ai Beni Culturali del Comune di Roma. L'interpretazione dell’intenso monologo sarà affidata al temperamento e alla sensibilità di Paola Cortellesi, per la regia di Piero Maccarinelli.

Sono cresciuta in fretta, io.

Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna.

Cresciuta in fretta, troppo in fretta. “Come tutte le belle figliole”, diceva mio padre.

Ma in realtà la bellezza non c’entrava. C’entrava la fame.

La fame fa crescere in fretta. Belli e brutti, figliole e figlioli.

Se non li ammazza prima.

Si apre così Leonilde, dedicato ad una protagonista la cui vita testimonia gran parte della storia dell’Italia moderna. Eletta parlamentare a 26 anni, membro della “Commissione dei 75” che elaborò il progetto della Costituzione, prima donna ad occupare lo scranno più alto di Montecitorio: con la vicenda di Nilde Iotti ripercorriamo le tappe cruciali del Novecento e i temi fondanti della nostra contemporaneità, dal Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale, dalla Resistenza alla nascita della Repubblica, dalla Costituzione alla conquista dei diritti delle donne.

Ma Leonilde è soprattutto il percorso di una donna determinata e tenace, per quasi vent’anni compagna “scomoda” di Palmiro Togliatti; una grande donna italiana che, in un’Italia ancora troppo bigotta per accettare la sua relazione con un uomo sposato, antepone i sentimenti alla ragione e difende coraggiosamente il valore delle proprie scelte.

Con prosa ritmata e incalzante, Sergio Claudio Perroni costruisce un lungo monologo in cui pubblico e privato, slancio lirico e rigore documentaristico, invenzione drammaturgica e verità storica si fondono in un racconto che è al tempo stesso ritratto di una grande figura italiana e affresco della nostra patria, con i drammi, le conquiste e le contraddizioni dell’Italia del secolo scorso.

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