Opposizione dei Comitati No discarica all'impianto per il percolato

No DiscaricaMentre sta per chiudersi la contrastata “era Crocetta”, e la Sicilia è ancora ferma all’anno zero e alle “emergenze” perenni nella gestione regionale dei rifiuti, il territorio di Misterbianco e Motta S. Anastasia non trova pace e respiro. In attesa della prossima pronuncia di merito del Consiglio di Giustizia amministrativa sulle autorizzazioni all’operatività della megadiscarica Oikos di Valanghe d’Inverno, nei giorni scorsi si era elevata nuovamente forte la protesta per l’inopinato e sgradevole ritorno della puzza sugli abitati delle due comunità vicine, con l’ennesima denuncia legale del sindaco Nino Di Guardo.

Nel frattempo, un’ulteriore protesta si era sviluppata con fermezza da Misterbianco sull’avviso pubblico con cui la stessa Oikos preannunciava il proprio progetto di realizzazione di un impianto di incenerimento e trattamento del percolato proprio nell’area della contestatissima discarica attuale in via Verdi. Nei giorni scorsi, i Comitati No discarica delle due città mortificate da decenni avevano già promosso anche una petizione popolare su change.org per impegnare anche l’amministrazione comunale di Motta S. Anastasia a contrastare ufficialmente il nuovo impianto preannunciato; petizione che fino a ieri aveva già raccolto circa 1200 firme. Ma i Comitati, pur tra tante comprensibili difficoltà di riunirsi al completo durante le ferie estive, non si sono fermati, ed ora stanno predisponendo una opposizione formale all’avviso pubblico dell’Oikos da inviare all’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, Servizio Valutazioni ambientali, per fermare il progetto di autorizzazione al nuovo impianto.

Una «opposizione alla domanda per l’ottenimento del giudizio di compatibilità ambientale e dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (Ippc)» da presentare quali “stakeholders” (portatori di interesse) qualificati dalle mille “battaglie” precedenti (“proteste, denunce, proposte”) sul diritto alla salubrità dell’ambiente locale, e che si sta vagliando con un serrato confronto interno e sostegni professionali e legali. Un’altra “battaglia ambientale” è già dunque incominciata, e anch’essa sarà prevedibilmente oggetto di duri contenziosi. Con una tenace azione popolare complessiva che arriva fino ai competenti Organi europei.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
06/09/2017

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