Oikos, i Proto tornano al comando Tutti i particolari della sentenza

Oikos - MottaUn colpo di scena che ribalta tutto. La Oikos S.p.a, società operativa nello smaltimento della spazzatura, non è temporaneamente soggetta a un’informativa interdittiva antimafia. A stabilirlo è stato il Cga che con una sentenza dello scorso 16 dicembre ha “ritenuto - si legge nella sentenza - di dover ribadire che i provvedimenti impugnati non appaiono assistititi da motivazioni convincenti e sufficienti”.

Le ragioni, che hanno fatto scattare il provvedimento nell’agosto del 2014 nei confronti della Oikos, non troverebbero appieno fondatezza, dunque, per i giudici del Consiglio di giustizia amministrativa. La discarica di contrada Valanghe d’Inverno torna così, a tutti gli effetti, nelle mani dei titolari dell’azienda a cui storicamente fa capo il re dei rifiuti, Domenico Proto. L'imprenditore, imputato di corruzione a Palermo, dopo i suoi guai giudiziari si è dimesso dalla presidenza del Cda.

O almeno così sarà fino a quando il Cga - l’udienza è già fissata per il prossimo anno - non tratterà nel merito la decisione con cui ha sospeso l’esecutività della sentenza (02750/2016) emessa dalla quarta sezione staccata del Tar etneo che aveva, invece, dato torto alla Oikos in merito alla legittimità del provvedimento antimafia. E stesso discorso vale per i commissari straordinari prefettizi ai quali era stata affidata dal prefetto Maria Guia Federico la gestione temporanea della società. Il pool di commissari non è al momento impegnato alla Oikos.

Una notizia più che lieta per i titolari della Oikos, che – secondo alcune indiscrezioni – avrebbe festeggiato la decisione del Cga circondandosi di amici stretti e collaboratori fidati con tanto di cena e fiumi di spumante. L'ultimo atto di una crociata consumatasi fino all’ultima goccia di sangue contro il provvedimento straordinario da cui ne è scaturita una temporanea perdita di titolarità da parte della ditta. Informativa che non ha convinto neppure il Cga che ha “Ritenuto, conseguentemente, - si legge ancora - che la sentenza appellata debba essere sospesa essendo suscettibile di provocare pregiudizi gravi ed irreparabili nei confronti della società appellante”. La Oikos ha sempre sottolineato che tale provvedimento, “abbia provocato danni non indifferenti alla società” in relazione alla piena gestione della discarica incastonata a ridosso del centri abitati fra i Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.

La società, come si ricorderà, era stata interessata dall’interdizione a seguito del blitz Terra Mia, la maxi inchiesta da cui scattò l’arresto per corruzione nei confronti di Proto e dell’ex funzionario della Regione Cannova. L’iter giudiziario inizia nel 2015, cioè quando la società presenta ricorso dinanzi al Cga contro l’informativa interddittiva antimafia di cui era stata oggetto l’11 agosto del 2014 e contro il commissariamento straordinario disposto dalla prefetta catanese. “Le censure dedotte – si legge nella precedente sentenza (435 del 2015) - dall’odierna appellante (…) presentano elementi di fondatezza. In particolare per quanto concerne le vicende giudiziarie coinvolgente alcune componenti della Oikos (…) non emergono indici sufficienti da cui desumere in concreto e all’attualità tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della Oikos”. Motivazioni oggi ribadite dal Cga che ribaltando la decisione del Tar ha dato ragione alla Oikos.

Ad esprimere piena soddisfazione per il verdetto è il legale della società, Rocco Mauro Todero. “È la seconda volta - spiega - che il Cga ribalta la sentenza del Tar. Non avendo più l’interdittiva adesso la Oikos potrà nuovamente intrattenere i rapporti con la pubblica amministrazione e gestire anche il procedimento di rinnovo delle autorizzazioni integrali ambientali. Non c’è nessun indizio o prova della coinvolgimento della famiglia Proto in attività criminali. Il prefetto ha sbagliato. È ormai acclarato. I commissari devono andare a casa. E devono consegnarci tutta la documentazione relativa al contratto per i servizi di nettezza urbana siglato col Comune di Catania e quella relativa alla discarica di Valanghe d’Inverno”.

Ma in merito al rinnovo della Aia, l’avvocato Todero risponde alle recenti dichiarazioni rilasciate da Crocetta nel corso della sua ultima visita lo scorso 2 dicembre nei Comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia. Il governatore, in quella occasione, aveva ribadito come tutte le nuove istanze per il rinnovo delle Aia saranno d’ora in avanti respinte sulla base della nuova ordinanza contingibile e urgente firmata l’1 dicembre. “La Oikos - ha detto Crocetta lo scorso 2 dicembre - dovrà andare altrove a trattare i rifiuti. Non potrà continuare a farlo qui”. “Il presidente Crocetta - ribatte Todero - come organo politico non può ingerirsi nel merito dei procedimenti tecnici- amministrativi per il rilascio dell’Aia, che sono di competenza dei dirigenti. Se lo fa commette un reato. Se i dirigenti non ci dovessero rilasciare l’Aia noi sicuramente cercheremo giustizia rivolgendoci ai tribunali. Ma non può deciderlo Crocetta".

Ma il governatore si è anche pronunciato a proposito del futuro della discarica, promettendo alla cittadinanza che l’impianto di Motta verrà definitivamente chiuso. “Se la Oikos - prosegue Todero - dovrà o meno lasciare Misterbianco e Motta ce lo dovranno dire i tribunali. Se le procedure saranno legali noi ci adegueremo. Se le procedure saranno, invece, illegittime noi ci opporremo”.

Erika Intrisano
catania.livesicilia.it
29/12/2016

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