Non è un P.A.E.S. partecipato/aggiornato

PAESRingraziamo la dott.ssa Fina Abbadessa, nella sua qualità di presidente della III CCP, per avere pubblicamente dato le risposte di competenza sui rilievi fatti riguardo alla redazione del PAES. Il nostro proposito di sollecitare i consiglieri comunali al controllo degli atti amministrativi ha trovato un immediato riscontro nell’azione da parte della presidente, e di questo gliene siamo grati, altresì siamo certi di potere avere in futuro le risposte a quelle “curiosità” che sorgeranno nel corso di questo quinquennio amministrativo.

Siamo sicuri che parlare di PAES, anche con questi toni, contribuisce a quel processo di sensibilizzazione sulle problematiche ambientali che è mancato nel corso di questi anni. È ovvio, chiaramente, che quanto riportato dalla dott.ssa Abbadessa riguarda ciò che ricade nell’ambito delle proprie competenze. Rimangono aperte, invece, tutte le questioni amministrative che riportiamo di seguito per non perderne memoria.

Il PAES fantasma si è materializzato ma da “morto vivente” (ci spiace parlare in questi toni macabri perché inneggiamo alla vita) per “l’assoluta mancanza di azioni coese, consistenti e concrete volte a ridurre seriamente e drasticamente le emissioni di CO2” e il mancato “coinvolgimento dei cittadini e cittadine e dei portatori di interesse (stakeholders: associazioni, imprenditori ecc.)”. Non sono stati consultati professionisti, comitati ed associazioni ambientaliste, Confcommercio e sindacati maggiormente rappresentativi.

Qual è la fretta ad approvare entro oggi, 30/08/2017, in consiglio comunale un Paes abbondantemente superato ed approssimativo che sarà valutato da Bruxelles dai tre ai 6 mesi per essere rinviato indietro con nostro smacco? Non sarebbe meglio prendere i prossimi 15 gg per rimediare ed integrare uno strumento altrimenti vuoto ed ignorato dai misterbianchesi?

Chiediamo se è stata applicata la penale al corrispettivo spettante per l’espletamento del servizio visto che “la durata del rapporto di servizi, instaurata con il disciplinare d’incarico, fissava la data del 10 gennaio 2015 come termine di consegna (art. 3) e nel caso di ritardo (art. 11) si sarebbe applicata una penalità del 1 per mille del corrispettivo professionale”.

“Va da sé che il ritardo nella consegna, di quanto commissionato, comporta una parziale vanificazione della tempistica prevista perché, nel frattempo, a livello comunitario non si parla più di PAES ma di PAESC ossia di azioni per l’energia e il clima con orizzonte temporale 2030 e non più 2020 (sottigliezza!).

Per altre questione (Jessica e Fotovoltaico) rimandiamo all’articolo “Energie rinnovabili e PAES a Misterbianco” pubblicato su questa stessa testata giornalistica nell’aprile del 2014. Tra quelle note si troverà la risposta sull’”affaire photovoltaique” che è costato a NOI CITTADINI 2.000.000,00 di euro (ricordiamo che sono quattro miliardi delle vecchie lire): scusate se è poco!

Zero Waste Sicilia Etna

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Nasce col piede sbagliato il

Nasce col piede sbagliato il Piano d'Azione sull'Energia Sostenibile (PAES): contenitore di dati fittizii e di obiettivi qualunquisti e gravosi; privo del primo principio della sostenibilità ambientale che è la condivisione e la partecipazione di tutti gli Attori sociali, ai processi di sensibilizzazione e sostenibilità ambientale.

Un contenitore con un cumulo di 'Azioni' che non rappresentano se non genericamente, la nostra comunità e il nostro territorio. Un Paes che non ha tenuto conto neppure in citazione delle progettualità precedenti dal S.A.V.E. di Agenda21-Locale (poi congelata) al 'Crescendo' ; saltando dalla sottoscrizione della Carta di Aalborg del settembre 2000 all'odieno PAES come un risveglio da 'bella addormentata' ! Infondo che importa a nostri Amministratori pluriventennali e agli inconsapevoli nuovi arrivati, se il nostro PAES non è neppure adeguato all'ultima disposizione europea (PAESC-2030, cambiamenti climatici) e se tra le Energie rinnovabili si accenna alla fonte geotermica malgrado la predisposizione territoriale!

La priorità é affrettarsi, farsi validare il progetto ed acciuffare i finanziamenti...poi tutto si sistema, si aggiuge, si accomoda e le chiacchiere staranno a zero. La nostra Comunità NON è sostenibile e non è lungimirante. Le problematiche ambientali, quelle vere, stanno lì a gonfiarsi lentamente sotto i nostri piedi, sopra le nostre teste, a permeare l'aria accomodante che nutriamo.

Aiello Angela Maria

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