Musica sinfonica: Le Terme romane d Misterbianco

Terme Romane(Frontespizio della composizione musicale, appena ultimata e sotto indicata, e la didascalia sul retro della copertina, facente parte del Progetto: Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma)

                         (Immagine delle TERME  ROMANE di Misterbianco)

                                                                V I T O    A R E N A

                                                                   Per orchestra sinfonica e arpa

                                                                                                                           7’ 50”    -    2012

                                                                                     S.I.A.E.

Questi ruderi, ancora imponenti pur se modesti nelle dimensioni attuali, sono quanto resta delle splendide Terme Romane costruite in età imperiale tra il II-III secolo d.C. sulla via consolare che da Catania conduceva a Ibla, Centuripe, Enna e alla Sicilia occidentale. La struttura muraria era composta da grandi pietre laviche squadrate e ricoperte di marmi. Gli ambienti, sormontati da volte a cupola e da pietre quadrate, presentavano bagni alimentati dall’acquedotto che, partendo dalla moderna Santa Maria di Licodia (l’antica Inessa), attraverso condotte ora all’aperto ora interrate, portava l’acqua alla città di Catania. L’edificio aveva tutte le caratteristiche funzionali delle terme romane diffuse nell’Impero e la sua storia ne seguì ovviamente le vicende più o meno gloriose e documentate. Qui mi piace solo aggiungere un piccolo commento-riflessione di natura autobiografica che nessuno troverà mai né negli annali né nelle ricerche di curiosità.

Da diversi anni ormai questo luogo storico e millenario vive soffocato tutto attorno da edifici moderni ma insignificanti, se paragonati alla sua splendida antica bellezza; è asfissiato dai rumori assordanti che si levano continuamente attorno a lui (almeno in questo soffre come gli edifici che lo circondano, compresi quanti ci vivono dentro…); vede passare davanti a sé una miriade di gente che si affanna tutto il giorno, corre, grida, parla…ma… tutti lo ignorano! Nessuno si ferma a guardarlo, nessuno sente il bisogno, la curiosità di sapere cos’è questo coso…questa grande, vecchia casa messa lì chissà perché, da chi e quando… Quasi, quasi suscita un po’ di fastidio averlo sempre lì davanti agli occhi e in mezzo ai piedi!

Ma per certi Misterbianchesi, come me per esempio, “ormai in via d’estinzione” per età, questo luogo emana un sapore ben diverso! Un sapore di nostalgia, bellezza, poesia, romanticismo, amore!...Si, amore…Pensatelo per un momento non secoli addietro (pure, immaginatene il fascino allora, in quel tempo, avvolto in un misterioso silenzio e oblio), ma a cavallo degli anni ’50-’60, circondato solo da macchie di fichidindia selvatiche, da cespugli d’erba fioriti, immerso nel silenzio quasi assoluto, sia sotto i raggi del sole, sia illuminato nelle notti di luna piena. Una immagine da immortalare con una fotografia, meglio con un dipinto!...Ma, probabilmente si chiede troppo agli spiriti e ai cuori delle persone di oggi, troppo prese dalla foga della vita moderna per lasciare spazio a queste due componenti della loro persona. Spirito e cuore, infatti, non devono più albergare in un individuo moderno…

Fortunatamente non è così per tutti! Fra questi fortunati ci sono io, Vito Arena. Per due motivi. In quegli anni, io e tanti ragazzi, misterbianchesi in gamba, usavamo questi poveri ruderi come veri spogliatoi per i nostri abiti perché accanto ad essi avevamo impiantato un campetto di calcio con i soli sacrifici delle nostre mani e delle nostre tasche! E’ la verità, credete…era il tempo del vecchio calcio a Misterbianco, quando non c’era niente e nessuno per questo sport, come ho detto in un  articolo . Spesso ci riparavano anche da grandi, improvvise piogge…Poi, cresciuto, sono diventato anche un musicista non dilettante, ho studiato anche composizione e questo spiega la nascita di questo brano musicale: l’affettuosa nostalgia, il ricordo e l’ammirazione per questo storico monumento sono la fonte di ispirazione per questa musica, un doveroso omaggio a questi ruderi, alla giovinezza mia e dei miei amici, a tutta la mia Città. Un altro tassello che arricchisce il mio Progetto: Illustriamo Misterbianco con la musica sinfonica a programma, la quinta composizione dopo Campanarazzu – Stabilimento Monaco – Santa Maria delle Grazie – Palazzo Menna Condorelli a. 17000. Ora c’è anche Le Terme romane di Misterbianco; probabilmente il sesto brano sarà dedicato ai Monti Sieli, che, speriamo presto, possano diventare un vero e proprio parco-riserva naturale protetto legalmente.

Vito Arena

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