Morì all'ospedale, indagati due medici

malasanitàda lasicilia.it
A due anni e mezzo dalla morte, ci sono due indagati per il caso di malasanità verificatosi all'ospedale San Vincenzo Sirina di Taormina nel luglio 2008.
Il sostituto procuratore Federica Rende ha chiuso le indagini per la morte di Anna Rosa Giacalone, la cinquantatreenne di Misterbianco morta il 14 luglio 2008 per una grave emorragia interna.
Subito dopo il decesso il marito aveva denunciato alcune stranezze alla magistratura e il sostituto procuratore aveva avviato gli accertamenti, con il sequestro delle cartelle cliniche, il conferimento dell'autopsia e l'invio di 12 avvisi di garanzia, ad altrettanti medici che si erano occupati della donna.

Intanto il risultato dell'esame autoptico, affidato al medico legale Aldo Barbaro, è stato depositato, e il magistrato titolare del caso ha ristretto la cerchia degli indagati a due sanitari. Si tratta dei due medici di turno al reparto di Chirurgia toracica in quei tragici giorni di metà luglio che hanno segnato per sempre l'esistenza della famiglia di Anna Rosa Giacalone, sposata e con una figlia. L'ipotesi d' accusa è di omicidio colposo.

Affranto il marito, Francesco Carciola, che a due anni dalla tragedia attende ancora le conclusioni definitive dell'autorità giudiziaria: "Sono passati quasi tre anni e non è concepibile che siamo ancora alla fase delle indagini preliminari. Come posso darmi pace, se mai si può, della perdita di mia moglie, se le responsabilità non sono state accertate?".
La famiglia della cinquantatreenne è assistita dall'avvocato Marchese, che ha inviato alla Procura della Repubblica di Messina numerosi solleciti perché il fascicolo approdi almeno all'udienza preliminare.

Anna Rosa Giacalone era stata operata all'ospedale San Vincenzo Sirina di Taormina alla fine di giugno del 2008 in quanto affetta da un tumore al timo.
L'intervento era andato bene e la donna era stata dimessa. Qualche giorno dopo, però, le sue condizioni si sono complicate fino a quando non è stato necessario ricoverarla nuovamente, il 12 luglio. Qui i medici di turno al reparto di Chirurgia toracica le hanno somministrato diverse sacche di sangue.

Il giorno del decesso le è stata finalmente praticata una gastroscopia, ma la donna era ormai debolissima e non ce l'ha fatta. La perizia medica ha stabilito con chiarezza che l'esame doveva essere eseguito immediatamente all'atto del ricovero.

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