Misterbianco il Comune più virtuoso con il 43,13% vicino alla media nazionale

RaccoltaIn alcune città italiane sono gialli, in altre blu o bianchi. In altre ancora i cassonetti hanno liberato i marciapiedi perché è stato introdotto il sistema "porta a porta".

Fatto sta che nel 2012 gli italiani hanno salvato e destinato a un ciclo "infinito" quasi 50 kg di carta e cartone a testa. Per un totale di circa 3 milioni di tonnellate, 68 mila in meno rispetto all'anno precedente pari a un calo del 2,3%. Cifre gigantesche che buttate giù così rivelano ben poco. L'altro dato importante è quello relativo alla produzione generale dei rifiuti che sempre nel 2012 ha registrato una diminuzione del 4% (fonti Ispra e Federambiente). Cioè, nonostante la mazzata sui consumi si sia tradotta in "qualche" tonnellata di immondizia in meno, la raccolta di carta e cartone ha tenuto e proprio in Sicilia si è registrato un aumento del 3,4%. L'altra buona notizia è che il tasso di riciclo è salito all'84,5%, ben sei punti percentuali in più rispetto al 2011 con un tasso di recupero complessivo del 91,9%. In parole povere, grazie al fatto che oltre 9 imballaggi su 10 sono recuperati e riciclati, l'Italia si piazza al secondo posto dopo la Germania nella top dei Paesi europei più bravi a differenziare e riciclare carta e cartone. Un record di cui essere fieri, uno "spread" ridottissimo rispetto ai tedeschi e soprattutto il segnale meno "liquido" di una società che comincia a mettersi in discussione e a cercare delle vie d'uscita sostenibili a un tunnel recessivo che dura ormai da troppo tempo.

E pedalando giù per lo Stivale viene fuori qualche sorpresa. Se da una parte il Nord mantiene il primato, nonostante un più sensibile calo dei volumi - e la regione più virtuosa grazie a una media per abitante di 81,5 kg è l'Emilia Romagna - dall'altra la regione del Sud in controtendenza è proprio la Sicilia che, con le sue 79.000 tonnellate di carta e cartone, registra un aumento del 3,4% pur continuando a occupare l'ultimo posto della classifica nazionale per quanto riguarda la raccolta pro capite. Parliamo di una cifra davvero distante rispetto alla media nazionale: 15,7 contro i 48,9 kg. Il segnale comunque c'è e sembra suggerire che qualcosa sta cambiando. E viaggiando da una punta all'altra dell'Isola si raccolgono i dati più interessanti. La provincia di Trapani è la prima della classe con i suoi 27,5 kg per abitante mentre è a Catania che si registra l'incremento maggiore delle tonnellate di carta e cartone raccolte: con un +27% la provincia etnea raggiunge una media pro capite di quasi 25 kg. In particolare il comune di Misterbianco che, da gennaio a giugno 2013, con il suo 43,13% si avvicina alla media nazionale (e dove forse la presenza del polo commerciale gioca un ruolo di una certa importanza in termini di raccolta selettiva) e il comune di Nicolosi che conquista il secondo posto con la media pro capite del 38,40%. Con quella del 98,88% Sant'Agata Li Battiati costituisce un caso un po' particolare: il dato è così alto perché vi sono conteggiati parte dei conferimenti provenienti dall'isola ecologica che serve anche i comuni limitrofi di Tremestieri, San Gregorio di Catania e Gravina di Catania.

Come spiega Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica a cui si devono i dati illustrati "finalmente i comuni hanno cominciato a muoversi. Nella Sicilia orientale tra i più virtuosi c'è Caltagirone e quelli dell'Ato 3. Gran parte dei siciliani vogliono raccogliere in maniera differenziata ma per svariati motivi il servizio di raccolta in molti casi stenta a decollare. Bisogna garantire le strutture e un'efficiente organizzazione di raccolta. Catania ha prodotto dei risultati interessanti, nelle famiglie c'è stato un aumento del 10%. Proprio in autunno saremo lì con le Cartoniadi, una gara tra i quartieri della durata di un mese. Chi raccoglie di più avrà un premio in denaro. In verità la Sicilia, come il meridione in generale, rappresenta per noi un obiettivo strategico, una nuova frontiera per la raccolta differenziata, in particolare di carta e cartone. C'è ancora un grande flusso di materiale cellulosico che finisce in discarica. Nel 2012 abbiamo trasferito ai comuni siciliani oltre 4,2 milioni di euro di corrispettivi. Pensi se si passasse dai 15 ai 30 kg pro capite. E non arriveremmo ancora alla media nazionale. In pratica le comunità incassano, evitano danni ambientali e al tempo stesso l'industria cartiera può valorizzare materia prima seconda".

A parte i corrispettivi che il consorzio destina ai comuni convenzionati per il servizio di raccolta dei rifiuti di imballaggio e in funzione della quantità e della qualità del materiale raccolto, la catena dei benefici sembra infinita. Le tre r (reduce, reuse, recycle) hanno cominciato a diffondersi fino a trasformare, in alcuni Paesi più velocemente che in altri, il rifiuto in una risorsa. A fare del processo di smaltimento l'eccezione e della discarica l'extrema ratio. Dal 1999 a oggi si è evitata la costruzione di 270 nuove discariche, 22 solo nel 2012. Senza contare il peso delle emissioni di CO2 evitate, pari a 1,3 tonnellate per ciascuna tonnellata di carta prodotta da fibra riciclata. O ancora il risparmio di acqua ed energia strettamente legati al recupero e al riciclo, o la materia prima generata che contribuisce a ridurre il prelievo di risorse naturali. E poi, differenziare e riciclare conviene, proprio in termini prosaicamente economici. Quella del riciclo è una vera e propria "industria nell'industria" che, negli ultimi anni, ha visto aumentare il numero degli occupati sia tra quelli che fanno la raccolta sia tra quelli impiegati negli impianti di selezione, piattaforme e raccoglitori. L'indotto comprende i settori delle macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, della produzione di carte e cartoni, della grafica e della cartotecnica trasformazione che rappresentano insieme circa 20.800 imprese, con 186.000 addetti ed un fatturato di 23,5 miliardi euro, corrispondente a 1,5% del Pil. Per non palare del commercio delle "materie prime seconde" e del flusso di esportazione verso Paesi quali la Cina e l'India. Tirando le somme, se consideriamo occupazione e indotto, il valore della materia prima generata dal riciclo e i mancati costi di smaltimento, i benefici economici prodotti dal sistema nel 2012 sono pari a 405 milioni di euro.

Mettere insieme tutela ambientale e sviluppo economico non solo è auspicabile ma a quanto pare è possibile. E la raccolta differenziata e il riciclo in generale costituiscono uno dei fondamenti della green economy. Un processo che viene messo in moto dal cittadino che, grazie a un piccolo e attento gesto quotidiano, può fare sì che la carta, come pure altro materiale, abbiano mille e una vita. Grandi o piccoli a fare la differenza è innanzitutto una corretta e completa informazione. Quante volte capita che, nonostante le buone intenzioni, uno non sappia dove buttare il cartone della pizza piuttosto che lo scontrino. Una volta preparati da lode, separare i materiali riciclabili dai rifiuti indifferenziati deve diventare un'abitudine, un'azione automatica, a casa come al lavoro, a scuola o in qualsiasi altro luogo pubblico. Fermo restando che dall'altra parte ci sia una Pubblica Amministrazione attiva ed efficiente che garantisca il servizio. E tutta una filiera di aziende che coprono ogni fase del ciclo del riciclo, dalla selezione al macero fino al rientro nel processo produttivo. Perché per non buttare via niente basti buttare tutto nel posto giusto.

Daniela Giaquinta
La Sicilia
03/10/2013

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