Misterbianco e Motta unite nella preghiera e nella solidarietà

MottaA Misterbianco, condivisa anche ieri in diretta streaming video la Santa Messa domenicale concelebrata a porte chiuse dai sacerdoti delle parrocchie del centro. Dopo, si è ripetuta e diffusa in video anche la coinvolgente “Cantata”, la suggestiva preghiera in musica alla Madonna degli Ammalati, per ribadirsi reciprocamente forza e vicinanza e affidare alla Vergine la comunità.

La grave emergenza sanitaria e il tempo nuvoloso non hanno frenato la solidarietà locale. I momenti più belli, quelli delle generose raccolte di sangue del Gruppo Fratres “Gabriella” sia nella sede di via Vittorio Veneto a Misterbianco sia con l’autoemoteca a Motta S. Anastasia, su prenotazione e nel rigoroso rispetto di distanze e misure di prevenzione e sicurezza. Due comunità in una, con una magnifica risposta di 40 donatori volontari, misterbianchesi e mottesi, dopo le 29 sacche raccolte l’8 marzo, per le necessità degli ospedali catanesi, nel fronteggiare un’emergenza senza eguali.

Oggi riprende il calendario della sanificazione delle strade cittadine, disposta dai commissari straordinari ed effettuata dagli automezzi della Dusty con una soluzione non dannosa a persone, animali e ambiente.

Continuano i controlli delle forze dell’ordine in numerosi esercizi pubblici e sulle strade, per garantire il rispetto delle norme antivirus. Prima, denunciato il titolare di un bar-tabacchi, dove si consumavano bevande senza far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro; poi, otto ventenni sorpresi in periferia mentre giocavano in divisa una partita di calcetto. L’esigua Polizia locale pattuglia come può il territorio comunale, controllando motivazioni e autocertificazioni delle persone. La socialità continua a distanza, anche condividendo in video sui social cultura e svago, musica, sport, fitness e “clip”.

Chiusi ieri anche i supermercati e tabaccai, da oggi si vivrà il più severo regime di rigore governativo. E arrivano anche istanze affinchè «il Comune provveda in qualche modo (es. “buoni spesa”), tramite i Servizi sociali, alle persone davvero prive di qualsiasi sostentamento», e perché «siano impegnati nell’assistenza i percettori del reddito di cittadinanza».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
23/03/2020

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