L'intimidazione alla consigliera Valentina Puglisi

Cassetta postaleA 48 ore di distanza dall’atto incendiario nei confronti del comandante della locale Polizia Municipale, a Misterbianco un nuovo episodio inquietante – a scopo probabilmente intimidatorio – nei confronti della consigliera comunale Valentina Puglisi, “portavoce” del Movimento 5 Stelle a Palazzo del Senato dal giugno scorso.

Qualcuno nella tarda serata di domenica ha fatto scoppiare la sola cassetta della posta della consigliera, situata assieme alle altre condominiali al di fuori dell’abitazione nella zona alta del centro storico. Visto il ruolo politico svolto dalla destinataria del gesto, sembra difficile che possa trattarsi di una semplice “bravata”.

Immediate in mattinata le dichiarazioni di indignazione e di protesta pervenuteci dalla presidente del Consiglio comunale Agata Pestoni e dall’amministrazione tramite l’assessore Matteo Marchese, i primi a segnalarci l’episodio doloso. Espressioni di solidarietà alla consigliera Puglisi si sono progressivamente diffuse da varie parti.

«Non so e non posso affermare – dice Valentina - quale sia la natura di questo gesto, ma devo confessare che ho avuto tanta paura e continuo ad averla. Andrò avanti a testa alta come ho sempre fatto nella mia vita. E' proprio un brutto periodo. Grazie a quanti mi sono accanto, e a tutte le persone che mi stanno chiamando e scrivendo per esprimermi affetto e solidarietà».

Negli ultimi giorni, Valentina Puglisi, 37 anni, madre di famiglia e maestra di italiano alla primaria di un Istituto Comprensivo nel quartiere storico e multietnico di San Salvario a Torino, si era dovuta difendere dalle critiche insorte sul web in merito alla propria assenza dal lavoro a scuola a causa del mandato amministrativo svolto a Misterbianco, affermando di avvalersi esclusivamente delle prerogative di legge senza commettere abusi o violazioni di sorta, e preannunciando anche «azioni civili di risarcimento danni nei confronti di eventuali comportamenti diffamatori da “sciacalli”».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
5/12/2017

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