Le promesse del contestato Crocetta

Comitati Misterbianco e MottaAll’indomani della doppia visita del presidente Crocetta a Motta S.A. e Misterbianco (il sindaco Anastasio Carrà ci teneva che il governatore venisse nel suo comune, nel cui territorio insistono le discariche), occorre precisare che non è stata tutta e solo protesta.

Certamente l’ordinanza n.26/Rif emanata la sera prima, di proroga di altri sei mesi del “regime speciale dei rifiuti”, nell’immediato aveva fortemente esasperato gli animi, presa come un ennesimo “tradimento” dei recenti impegni assunti. E i Comitati avevano accolto rabbiosi e sarcastici il presidente al suo arrivo nelle due città. Ma quando il governatore tra le mille interruzioni vocianti è riuscito a parlare, sia alla Scuola D’Annunzio di Motta che a Palazzo del Senato a Misterbianco, un minimo spazio di utile interlocuzione c’è finalmente stato, e in entrambi gli appuntamenti il finale è stato più “ragionato” e meno turbolento.

Basti pensare all’impegno finale preso da Crocetta, pur così contestato, di tornare qui a metà gennaio per verificare assieme il rispetto di alcuni ulteriori impegni precisi da lui assunti in aula nei confronti delle popolazioni interessate. Tra i quali, l’incontro immediato con l’Oikos cui verrà da lui chiarito che la “tritovagliatura” va spostata altrove, lontano dagli abitati, così come la frazione secca, che in parte verrà trasferita all’estero, e resterà solo la ricezione degli “inerti” non inquinanti; e che pertanto non verrà rilasciata alcuna nuova autorizzazione "Aia" per lavorazioni e prodotti che non saranno più previsti nell’impianto; nonché la diffida ad avviare subito la bonifica della vecchia e inquinante discarica dismessa di Tiritì, a pena di intervento sostitutivo della Regione in danno dell’azienda.

E’ così che di fatto si dovrebbe andare alla progressiva chiusura della discarica per rifiuti; così come Crocetta ha precisato di non volere inceneritori, ma solo “valorizzatori” senza combustione e a bassissimo rilascio di emissioni, e non nel Catanese. Allora le proteste sono diventate richieste di chiarimenti e di precise garanzie. E se proprio la politica è sotto accusa e genera diffidenza e scetticismo in chi non crede più alle parole, ecco i sindaci Carrà e Di Guardo fiduciosi nell’immediato futuro. E’ in particolare il “vulcanico” Nino Di Guardo, a lungo tra i primi protestatari verso la Regione con ogni sorta di iniziative, ad esprimere soddisfazione e ottimismo: «Se ci hanno ricevuti e poi sono venuti da noi il ministro Galletti ed il presidente Crocetta, è anche merito della discussa politica che finora abbiamo a lungo contestato, delle interrogazioni parlamentari e altre iniziative intraprese, del tentativo di dialogo e ragionamento, che hanno portato il nostro problema ad essere un fatto nazionale.

La sola protesta e la diffidenza non spostano le cose e non costruiscono. I primi risultati concreti si stanno cogliendo, si sta profilando una “svolta” positiva, dopo anni di stasi e disastri, ed è un grande passo avanti, prendiamone onestamente atto. Se le premesse si tradurranno in realtà, sarà una vittoria di tutta la comunità che ci ha creduto e lottato. Vogliamo fidarci di Crocetta, fino a prova contraria, pur non abbassando la guardia e restando vigili sul rispetto reale degli impegni presi». Molto meno fiduciosi, invece, i Comitati No discarica.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
04/12/2016

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