La terza ristampa del libro della "memoria" di padre Bruno Licciardello

Novantadue pagine, più un’antica “carta topografica” dell’epoca. Il libro “Viaggio agli avanzi rimasti dell’antica Comune di Misterbianco”, edito nel 1867 dalla Stamperia Bellini, è ormai un “omaggio” duraturo del sacerdote Antonino Bruno Licciardello alla sua gente, e non a caso dedicato alle future generazioni. «Un messaggio che la comunità nel tempo ha recepito»; e l’amministrazione comunale di Misterbianco ne ha voluto curare con entusiasmo la terza ristampa anastatica, in occasione delle celebrazioni del 350° anniversario della distruzione del paese ad opera dell’eruzione dell’Etna e della sua ricostruzione 3 km più a sud. Perché si rinnovi, consolidi e perpetui una “memoria di popolo” attorno alle proprie “radici”.

Nel chiostro della Biblioteca comunale, a cura della Fondazione Monasterium Album, la riproposizione alla cittadinanza del libro in cui l’autore - come sottolineato da Carmelo Santonocito nell’introduzione - racconta il suo “viaggio” solitario dall’attuale centro storico per raggiungere su sciare inviolate “gli avanzi rimasti” dell’antico Misterbianco (coperto dall’eruzione lavica del 1669): dalle cisterne, il lavatoio, ecc. Un testo storico importante, custodito in copia originale nell’archivio storico della Fondazione e già ristampato negli anni ‘80 e nel 2003, che riporta alcuni dati documentali sulla separazione dell’antico “Casale” da Catania nel 1642 e sulla distruttiva eruzione del 1669, oltre a raccontare la tenace ricostruzione e “rinascita” del nuovo Comune, dopo l’esodo di una buona parte della popolazione al Borgo di Catania e altrove; con quei cittadini in fuga dalla lava che «senza scoraggiarsi» avevano amorevolmente messo in salvo tanti beni comuni, sacri e artistici, documenti e registri ecclesiastici, «con la volontà di far risorgere la Comune»; e il successivo “recupero” demografico con la costruzione delle chiese e il “disegno” e la nascita delle prime strade, «dai “quattro cantoni”, con 11 strade da levante a ponente e 8 da tramontana a mezzogiorno».

«Un libro riscoperto malandato e impolverato in Seminario 52 anni fa - racconta il parroco Giovanni Condorelli - col primo autore misterbianchese che cerca di risvegliare nei giovani il passato, con un “pellegrinaggio” alle “radici”, un “cammino” spirituale, fatto non solo coi piedi bensì animato da una forte testimonianza di fede e di riconoscenza verso quei “padri” che non vollero abbandonare la propria identità, custodendo tutti i “segni” della dignità e della memoria comunitaria». Un libro che è rimasto punto di riferimento alla base di ogni ricerca sulla storia di Misterbianco, che ha appassionato tanti.

«Un testo prezioso, che custodisce la memoria storica della nostra comunità - ha commentato il sindaco Nino Di Guardo - che è stata capace di ricostruire dopo la devastazione, e che oggi dev’essere ben consapevole e orgogliosa del percorso compiuto da allora, recuperando e rinnovando tanti beni comuni, continuando a superare ogni avversità, andando avanti nel ricordare da dove siamo venuti. E siamo felici di far dono di questo libro ai cittadini, per costruire tra le difficoltà una comunità migliore».

 

Roberto Fatuzzo

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