Una questione annosa, che si ripete costantemente per i farraginosi meccanismi dei fondi europei “Pac” con cui vengono finanziati gli Asili nido e Spazi gioco del Distretto sociosanitario: fatture e rendiconti dei pagamenti effettuati (con anticipazioni problematiche) da presentare agli uffici del Comune di Catania capofila, poi al vaglio della Regione, infine l’invio al Ministero per la liquidazione delle somme a consuntivo.
Una “trafila” nata male e mai andata in porto regolarmente. E i lavoratori delle Cooperative affidatarie del delicato servizio sempre in lunga attesa di ricevere molteplici mensilità arretrate delle spettanze. Il tutto complicato ora dal noto dissesto finanziario del Comune di Catania. Con grandi sacrifici e snervanti attese degli operatori, che a lungo hanno comunque assicurato i servizi pur in perenne stato di agitazione, ma dichiarano di non poterne più.
Ecco dunque anche lo sciopero, e il “sit in” di ieri mattina davanti all’asilo nido comunale di Misterbianco, con la manifestazione delle operatrici della struttura, ad opera della federazione Fast (trasporti) del sindacato confederale Confsal. «Ormai da anni - ci dicono le operatrici, alcune con i figli in braccio - lavoriamo in situazioni insostenibili, assicurando i servizi di assistenza ai piccoli pur senza percepire le retribuzioni a noi spettanti e arrivando perfino a 10-11 mesi di arretrati, ma umanamente non possiamo andare avanti così: occorre che le istituzioni competenti si facciano carico di questo problema drammatico una volta per tutte».
Uno “sciopero nello sciopero”, in quanto già da una decina di giorni è scattata l’astensione dal lavoro “ad oltranza” dei servizi del Distretto, proclamata dai sindacati Snalv Confsal e Fp Cgil, autorizzata dalla “Commissione di garanzia” prevista dalla legge. Il segretario regionale della Fast, Giuseppe Cottone, e quello provinciale Giuseppe Zappalà hanno brevemente incontrato al Comune il sindaco Nino Di Guardo, il vicesindaco Matteo Marchese, la presidente del Consiglio comunale Anna Pestoni e l’assessore ai servizi sociali Aldo Parrinello, il quale in Regione ha dato la disponibilità di Misterbianco a diventare Comune “capofila” dei fondi Pac. «Meglio tardi che mai», commenta dall’opposizione Marco Corsaro, secondo il quale «la soluzione non può che essere la prosecuzione del servizio anche attraverso l’impiego di risorse del Comune».
Da parte sua la federazione Snalv della stessa Confsal, con il segretario regionale Antonio Santonocito, precisa che da assicurazioni ricevute dalla Ragioneria e dal competente Assessorato del Comune di Catania c’è l’impegno a provvedere entro lunedì al pagamento delle spettanze dovute fino a marzo scorso per gli Spazi gioco, e fino a febbraio per gli Asili nido (poi marzo entro una decina di giorni); e appena ci sarà la certezza di tali pagamenti importanti lo sciopero dovrebbe cessare con la conseguente ripresa dei servizi alle famiglie. Sarebbe una sospirata “boccata d’ossigeno” per i lavoratori, e un sollievo per gli utenti. Non resta che attendere gli sviluppi.
Una gestione, quella dei fondi Pac, che finora purtroppo non è mai riuscita a “decollare” e normalizzarsi. Superficialità e revisioni nelle fatturazioni dei pagamenti e nella presentazione dei rendiconti, carenza di risorse umane negli uffici, difficoltà iniziali nello specifico “programma” informatico, gravi e ripetuti problemi di bilancio e di liquidità del Comune di Catania e nei mandati di pagamento. Fino al disastro del “dissesto”.
La Sicilia
25/05/2019