La magistratura amministrativa nella "guerra" tra Oikos e Regione, petizione contro l'impianto per il percolato

Discarica TiritìGestione etnea dei rifiuti tra ordinanze regionali “contingibili e urgenti” nell’emergenza, ripetuti contenziosi legali e continue pronunce della giustizia amministrativa ai vari livelli. Umori e commenti inevitabilmente opposti, all’indomani del decreto con cui il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo ha accolto l’impugnativa presentata dalla Regione e ha sospeso in via cautelare il provvedimento con cui invece il Tar a luglio aveva dato ragione all’Oikos contro l’ordinanza regionale n.4/Rif. (firmata dal presidente Crocetta d’intesa col ministro Galletti) di cui viene ripristinata la validità, che comporta la chiusura dell’impianto di Valanghe d’Inverno in attesa del giudizio di merito in Camera di consiglio fissato per settembre.

La Regione non aveva previsto fino al novembre 2017 l’utilizzo della discarica di Valanghe d’Inverno tra le strutture siciliane autorizzate allo smaltimento dei rifiuti, disponendo la chiusura dell’impianto Oikos in attesa del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia), ma anche “in mancanza di certificazione antimafia”. A luglio però il presidente Crocetta con l’ordinanza n.7/rif. disponeva in via urgente il conferimento nella discarica mottese dei rifiuti del Ragusano a seguito della saturazione dell’impianto di Cava dei Modicani. E nel frattempo l’Oikos aveva già chiesto alla Regione un risarcimento di ben 5 milioni di euro per il blocco del proprio impianto disposto con l’ordinanza n.26/Rif. del dicembre 2016, e la vicenda è tuttora in corso.

Per ora dunque la discarica di Valanghe d’inverno non potrà ricevere rifiuti. Ed è continua “battaglia” tra Oikos e Regione. Sul web con i suoi legali l’azienda attacca la Regione, affermando che «sul requisito dell’antimafia si è già espresso il Cga»; che la chiusura dell’impianto di Motta sarebbe avvenuta «senza previo contraddittorio con la difesa della società Oikos e senza riguardo al merito della legittimità»; esprime il «pieno rispetto della legalità» da parte dell’impresa, che sarebbe «un capro espiatorio, oggetto di caccia alle streghe per giustificare l’inettitudine e l’inefficienza della pubblica amministrazione»; ravvisa addirittura «profili penali in alcuni comportamenti della Regione», e intende «ottenere giustizia nelle competenti sedi giudiziarie, a difesa dei propri diritti e interessi».

Sull’altro versante invece, molto cautamente soddisfatti (in attesa del giudizio di merito del Cga previsto per il 12 settembre) il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo e i Comitati No discarica, che in una recente conferenza stampa avevano auspicato la citata impugnativa della Regione, oltre a preannunciare iniziative per contrastare il programmato impianto Oikos di incenerimento e/o trattamento del percolato (proprio accanto alla discarica che si dovrebbe chiudere), ora oggetto di una petizione di Comitati e cittadini su change.org per impegnare anche l’amministrazione comunale di Motta S. Anastasia a prendere posizione.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
27/08/2017

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