La fiaccola che può diventare fuoco

I promessi sposi Sabato sera,11/6/2011, pregustando una piacevole serata, sono andato all''anfiteatro comunale di Misterbianco per assistere alla rappresentazione teatrale di Michele Condorelli Ognunu ccu so distinu. Alla fine del primo atto, non disponendo del telecomando, ho abbandonato la tribuna rinunciando alla visione del secondo e all'epilogo, consigliato anche dall'abbigliamento leggero non consono alla serata.
Dov'era finito il teatro impegnato di Michele e le filippiche con Tino Mazzaglia a sostegno di esso?

Non so quale sia stato lo sviluppo della rappresentazione nella seconda parte, ma stando a quello che ho visto nella prima, difficilmente ritengo che possa avere raggiunto un livello apprezzabile; mancava quell'inizio di trama che mette lo spettatore in stato d'attesa per vedere come andrà finire; i dialoghi infarciti di un vernacolo non comprensibile da gran parte del pubblico giovane, le canzoni troppo lunghe da commedia musicale ed infine le gag comiche da pubblico infantile disorientano lo spettatore circa la tipologia dell''opera.

Non rimprovero nulla ai protagonisti che, dimostrando aver messo tutto il loro impegno e che sicuramente si sono divertiti stando insieme, durante le prove, per realizzare un lavoro da condividere con amici e conoscenti, purtroppo mi aspettavo di più e non mi sorprenderei di sapere che l'opera si sia conclusa con la tradizionale cantata della Madonna degli ammalati con coinvolgimento generale del pubblico che solo per quest'ultimo aspetto avrebbe lasciato il teatro soddisfatto.

Tuttavia, malgrado i possibili giudizi negativi, è lodevole che qualcuno a Misterbianco tenga ancora accesa la fiaccola del teatro sperando di poter accendere un fuoco nelle nuove generazioni.

Turi P.

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