La “conversione sulla via di Damasco” di un consigliere comunale

Frazioni in movimentoSono venute a galla due questioni che riguardano, l'una, la verità e, l'altra, la moralità nella vita politica. Sono questioni che oggi particolarmente toccano un consigliere comunale di Misterbianco alle prese con l'affannosa gestione davanti alla pubblica opinione di uno sdoppiamento, tra la realtà di ciò che effettivamente egli è e fa e la rappresentazione fittizia che ne dà, a uso della sua giustificazione.
Per gli altri, quelli che credono che il potere non necessariamente sia sempre solo quella cosa lì, ma che si possa agire, oltre che per conquistarlo, anche per cambiarlo; per quelli, in breve, che credono che vi siano diversi possibili modi di concepire e gestire le relazioni politiche, verità e menzogna, moralità e ipocrisia sono dilemmi su cui si può e si deve prendere posizione. Le giustificazioni prodotte dal consigliere Mirulla , passato dall’opposizione, dove era stato eletto e transitato alla corte della maggioranza comunale, alterano le regole della democrazia e tradiscono l’elettorato.

Si è messo in atto un artifizio che giustifica il tradimento politico. Si scambiano le vesti, a seconda di quali siano le concezioni del vivere comune. Onde possiamo dire che, da come si cambiano capiamo che idea si abbia della nostra convivenza. C'è qui una spia che permette di guardare nello strato profondo, magari inconscio, delle nostre concezioni politiche. Machiavelli dice che i mezzi del potere sono "frode e forza" e che "quelli che per poca prudenza o per troppa sciocchezza, fuggono questi modi, nella servitù sempre e nella povertà affogano; perché i fedeli servi sempre sono servi, e gli uomini buoni sempre sono poveri; né mai escono di servitù se non gli infedeli e audaci, e di povertà se non i rapaci e fraudolenti. Noi riteniamo che da queste premesse viene fuori una società di maschere, mascheramenti e mascherate che nascondono violenza, come era la società dei cortigiani di Machiavelli, venefici e tradimenti cui l'elogio della malafede dei governanti ha trovato e trova il suo terreno di coltura. Il punto è che in democrazia i cittadini hanno diritto di conoscere chi sono i propri rappresentanti, perché questi, senza che nessuno li obblighi, chiedono ai primi un voto e instaurano con loro un rapporto che vuol essere di fiducia per restare la dove li hanno eletti.
Avrebbe fatto meglio, il consigliere Mirulla, dimettersi dalla carica ed iniziare un nuovo percorso politico nel partito che ha scelto. La stessa persona, nel momento in cui si spoglia della sua funzione ritorna a essere uno come tutti, ha il diritto di essere lasciato in pace come un qualunque altro cittadino. La sua moralità è in questione solo di fronte alla sua coscienza. Così facendo non avrebbe tradito gli elettori e non avrebbe innescato questa nostra riflessione. Forse che questa nostra riflessione non ha a che vedere con la democrazia? Non deve entrare nel dibattito pubblico? Così siamo ritornati al punto di partenza, il rapporto verità e moralità. Che questa immoralità tema la verità è naturale ed evidente. Come evidente sono le ripercussioni sul rapporto di fiducia tra l'eletto e gli elettori, è la riprova che questa è materia di etica politica, non (solo) di moralità privata; è questione che tocca tutti, chi ha votato per Mirulla e chi non lo ha votato. Non crediamo più alla “conversione” sulla via di Damasco. Le conversione debbono essere vere, come quella francescana.

Lettera del consigliere Mirulla Vincenzo
Al Presidente del Consiglio Comunale di Misterbianco

Nel comunicare la mia decisione di aderire a un soggetto politico diverso da dove sono attualmente collocato, tengo ad evidenziare che questa mia decisione scaturisce da una ricerca, in questi anni che mi hanno visto impegnato attivamente come consigliere comunale, ripeto scaturisce da una mia ricerca di un movimento politico dove potermi identificare, per attitudini sociali, per attitudini progettuali che vivono il presente e guardano al futuro. Una ricerca che potesse identificarmi a degli ideali al di fuori delle vecchie e logore tematiche dell’attuale politica. Che potesse identificarmi per degli ideali e dei sentimenti, perché no? Il momento o l’attimo che ha chiarito, che ha illuminato questa mia condizione di stallo, ciò che ha evidenziato la mia necessità di maggiore impegno nella nostra realtà socio-politica, e stato il risultato delle ultime elezioni europee, dove abbiamo visto tra le varie affermazioni, l’accrescere di una formazione politica del Nord: La “Lega”, un partito politico che sta ottenendo sempre più successo al Nord, riuscendo a contribuire sempre più allo sviluppo di un’area territoriale già ben sviluppata , riuscendo a rinforzare sempre più un’economia che certamente al Nord debole non lo è. La Lega è un partito che sta riuscendo a essere sempre più un soggetto attivo in chiave europea. Ma di certo non per l’interesse del meridione d’Italia.
Tutto ciò mi ha fatto riflettere, sono del parere che l’immediato futuro della politica sarà dei partiti che tenderanno a sviluppare una forza al servizio del progresso economico e sociale del territorio di appartenenza. Ho avuto il piacere di scambiare alcune opinioni con l’onorevole Lino Leanza e mi sono trovato molto vicino al suo pensiero politico. Per tutti questi motivi, dichiaro di aderire al “Movimento per l’Autonomia”, un partito che ben rappresenta tutti gli enti locali, comuni,province e regioni che cercano con l’autonomia, non un distacco dal governo centrale, ma che cercano attraverso il senso della autonomia “un’emancipazione generale” che sia emancipazione economica, sociale e politica. Il Movimento per l’Autonomia rappresenta veramente per noi siciliani il mezzo per uscire dai soliti luoghi comuni, dai quei luoghi comuni che danno della Sicilia una immagine di arretratezza, che danno della Sicilia l’immagine stereotipa di “Sicilia uguale mafia”. Bisogna lavorare a un progetto Sicilia, una volta per tutte bisogna veramente che ognuno di noi esca da questi schemi logori del fare politica e si impegni con passione e fattività per contribuire a questo “rinnovamento”. Per tutti questi motivi, ribadendo la mia adesione al’MPA, augurandomi che questa mia adesione possa dare un contributo al rinnovamento della città di Misterbianco, e che Misterbianco lo dia per la Sicilia e che l’MPA, lo dia per tutta l’Italia. Infine rivolgo un ringraziamento ai colleghi del Movimento Volontari per Misterbianco e del Partito Democratico perché con loro ho trascorso due anni, lavorando tutti insieme, fattivamente per il bene di Misterbianco.

Consigliere Comunale, Mirulla Vincenzo

Misterbianco, 14 luglio 2009.

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