Islam e Cristianesimo insieme a Motta

Mentre cadono le bombe su Bagdad a Motta cultura islamica e cultura cristiana si incontrano nel nome della pace. L'Imam della Moschea di Catania incontra il parroco della chiesa Madre. L'incontro organizzato da Pino Pesce con il coordinamento de "La Svolta". Nel nome della tolleranza e della pace.

La diversità religiosa vissuta come ricchezza, il dialogo come elemento costante di una convivenza pacifica e produttiva tra la comunità cristiana e quella islamica. A sancire un incontro che proprio a Motta dura ormai da più di quindici anni - la piccola stanza-moschea del paese ha infatti quasi tre lustri – l’incontro “Cristianesimo e Islamismo in dialogo” che la locale Associazione MI.MO.S.A. insieme al Gruppo Scout e al periodico “La Svolta” – sotto l’attentissimo coordinamento di Pino Pesce – ha organizzato tra le ottocentesche navate di una Chiesa Madre gremita. Sull’altare, introdotti dallo stesso Pino Pesce, il parroco don Giuseppe Raciti e Mufid Abu Touq, Imam della Moschea di Catania hanno dialogato nel segno della pace proprio nel giorno che ha visto riaccendersi la guerra in Iraq. E proprio Mufid Abu Touq che ormai da moltissimi anni si trova in Sicilia, in una Catania che l’ha accolto benevolmente, richiamando Abramo, Mosè Davide, Cristo e Maometto - padri e modelli divini di entrambe le professioni di fede – ha sottolineato il valore assoluto della fratellanza, condensato anche dalla formula islamica di saluto: “La pace, la misericordia e la benedizione di Dio siano con voi”. Una fratellanza che va al di là dei singoli credo: “Allah – ha sottolineato – non è il nome del Dio arabo ma il nome di Dio in arabo…” Fra i canti del Gruppo Scout, le riflessioni di Sandro Distefano - che ha rievocato i tempi tolleranti di Ruggero II e di Federico II – alti sono risuonati i versi di Ungaretti recitati dal piccolo Assam Jaadar. “La pace – ha poi sottolineato don Giuseppe Raciti – è la stessa vita umana, ma una pace senza giustizia è certamente una pace povera”. Alla luce di questi principi, e di una serata davvero speciale, come ha tenuto a sottolineare in chiusura lo stesso Pino Pesce, “più forte diventerà la certezza di collaborazione e di integrazione mentre la guerra galoppa con il fuoco e col terrore”.

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