Insieme per dire no alla discarica

Presidio Motta - MisterbiancoE’ arrivato il giorno di “Basta discarica”. Basta proroghe, veleni, corruzione e inquinamento. E’ il “giorno del No”. Stamani due comunità unite, due raduni e cortei, alle 9 da piazza Mazzini a Misterbianco e da piazza Mercato a Motta S.A., che si incontreranno in via Verdi per proseguire e manifestare assieme sulle strade della discarica. “Per l’ambiente, il territorio, la qualità della vita, le generazioni future”.

Non è la manifestazione di un ristretto gruppo di attivisti, ma un dissenso popolare senza paternità partitiche, una denuncia e una protesta che due vaste comunità di cittadini fanno “esplodere” sul territorio nei confronti dei Governi e delle Istituzioni a tutti i livelli. E stavolta partecipano ufficialmente entrambe le Amministrazioni comunali, ed i tre Rioni di Motta. L’unica incognita per la manifestazione è costituita dalle previsioni meteo.

Ad esasperare gli animi ci sono le continue ordinanze regionali di proroga (l’ultima addirittura fino a metà gennaio 2016) al funzionamento della megadiscarica di Valanghe d’inverno – pur dichiarata illegale dalla stessa Regione da un anno e mezzo - con svariate migliaia di tonnellate di rifiuti sistematicamente e costosamente scaricate ancora qui da ogni parte della Sicilia. Ancora nessuna pianificazione regionale, nessun intervento strutturale né provvedimento d’emergenza alternativo e idoneo; mentre l’Europa sanziona, il Governo nazionale diffida e minaccia commissariamenti, e quello regionale “balla” sull’orlo del baratro.

Non è di certo solo una questione di puzza insopportabile che ammorba tutti i giorni l’aria. Ci si chiede perchè un’area di settantamila abitanti tra Misterbianco e Motta S.Anastasia debba continuare a pagare ancora, dopo decenni, l’incapacità e la mancanza di volontà politica di avviare a soluzione il problema dei rifiuti in Sicilia, e sia “condannata” a subire ogni sopruso da pubblico e privato. Un disastro ambientale già in atto sulle colline e sulle falde acquifere dei meravigliosi Sieli, un parco naturale da preservare e valorizzare; e pericoli seri per la salute pubblica. Contro questo “inferno”, il riciclo ed il riutilizzo dei materiali post-consumo come risorsa sono tra gli obiettivi.

Intorno alla manifestazione odierna, tante le iniziative: una raccolta di firme da inviare alla Procura della Repubblica di Catania e alla Commissione Europea; la lettera aperta inviata a Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC (l’Autorità nazionale anticorruzione), alle Procure di Palermo e Catania, al Presidente della Regione, al Prefetto di Catania; la diffusione di un modello da utilizzare per la denuncia ai Carabinieri, una sorta di “class action”. Le adesioni all’evento si sono moltiplicate, sia con comunicazioni ufficiali sia sui social: quasi una trentina di Gruppi, Associazioni e realtà dei due comuni interessati, oltre a cittadini, personalità ed Enti regionali e nazionali e rappresentanti politici, a partire da Sel, Prc, M5S.

Proteste, cortei, ricorsi al Tar, denunce alla Procura della Repubblica, dossier, esposti, audizioni, coinvolta anche l’Europa: se finora tutto è sembrato quasi vano, nei fatti, la battaglia civile di “Misterbianco e Motta unite nella lotta” continua decisa.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
10/10/2015

tags: