Indignarsi non basta bisogna lottare

attentato Brindisi Scrivo questa lettera a me stesso, alle mie figlie a tutti coloro che hanno a cuore la Libertà in ogni sua forma, aspetto, significato.

Quanto è successo a Brindisi è non solo aberrante ma terribile sia per gli effetti accaduti, una ragazza è morta e un’altra lotta tra la vita e la morte, sia per gli effetti indotti nella coscienza collettiva.

I bastardi che operano in tale maniera, siano terroristi che mafiosi, vogliono schiacciarci ventre a terra, approfittando del momento di bisogno collettivo, della disperazione che ci attanaglia per la mancanza di obiettivi certi nella nostra vita, per la precarietà che ci ricopre come una fuligine impalpabile, che ci toglie il respiro e ci angoscia.

Questo è quello che vogliono questi bastardi, avvilirci, angosciarci ed è proprio questo quello che noi non dobbiamo fare.

Ci dobbiamo incazzare, dobbiamo tirare fuori le unghie perché noi siamo di più siamo tanti, noi siamo la maggioranza che deve smetterla di essere silenziosa, inerme, vigliacca (tanto non hanno colpito me - è lontano da me).

Parliamo, scriviamo scendiamo in piazza perché solo così capiranno che la maggioranza non ci sta, che la maggioranza ha cuore e fegato da vendere.

Solo così queste giovani e innocenti vite non saranno andate perdute.

Solo così il dolore immenso delle famiglie non sarà la solita macchia di sangue sull’asfalto, ma sarà la bomba (quella si deflagrante) che farà esplodere in tutti noi il significato della vera democrazia, la sola forza che respingerà nella cloaca della storia gli schifosi esecutori di questa inutile, aberrante strage.

Pippo Gullotta

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