Il voto. Panta rei os potamòs (Tutto scorre come un fiume)

Frazioni in movimento« Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va » (Eraclito, filosofo greco535 aC).

In questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai ripetere la stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto alla legge inesorabile del tempo. La storia ha più volte insegnato che, consegnare il potere ad una sola persona, non ha mai giovato alla democrazia. I casi storici sono immensi come i granelli di una spiaggia, eppure...

Come sosteneva Eraclito, l'uomo tenta più volte di discendere il medesimo fiume, con i medesimi tragici risultati. Solo se il cambiamento e il movimento siano reali si cambiano le cose, mentre l'identità delle cose uguali a sé stesse sono illusorie. Tutto scorre! Come lo stesso risultato elettorale del "sultano" che è miseramente naufragato. Perché ? Il futuro che vuole costruire è un'ipotesi in trincea. Una tragica ripetizione della storia. L’Italia degli ultimi dieci anni è un Paese irriconoscibile rispetto alla sua storia democratica. Se la politica avesse ancora una logica, se ne potrebbe trarre che Berlusconi è stato sconfitto dalla sua stessa arroganza, dalla litania dei sondaggi (drogati) in crescita, come fossero l’unico programma elettorale, il suo declino è cominciato e non potrà più giocare la carta della fiducia illimitata. I fronti che lo vedono protagonista sono troppi e uno di questi, prima o poi, potrebbe trascinarlo nelle sabbie mobili dell’addio alla politica. Sicuramente ci si aspetta la sua “vendetta” politica, fatta di decreti e leggi ad persona. Anche il risultato della sinistra, o delle sinistre, convince in parte. Ridotta e divise così tante volte che alla fine ha raggiunto proporzioni omeopatiche, tanto da non convince sufficientemente l’elettore, anche se ha dato segnali di “rianimazione”. Pensare di discendere lo stesso fiume con i vecchi e gloriosi simboli, incapaci di evocare una relazione tra un oggetto concreto e un'immagine mentale e senza contenuti politici di unità e umiltà, non paga! La sinistra deve ancora raccogliere i molti che ascoltano Giorgio Gaber nella canzone dell'appartenenza: "Uomini, uomini del mio presente non mi consola l'abitudine a questa mia forzata solitudine, io non pretendo il mondo intero vorrei soltanto avere un luogo, un posto più sincero, dove un bel giorno, magari molto presto, io finalmente possa dire: questo è il mio posto. Dove rinasca non so come e quando il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo". Panta rei! La Lega si rivela il vero partito perfettamente strutturato ed inquadrato, con un’organizzazione politica costruita nel territorio, con il “suo” Nord ricco e xenofobo! Anche in questo caso però… Si ritenta di discendere strade già visitate dalla storia, già tristemente note. Panta rei! Il PD è un partito in trincea, in cerca di una sua identità politica certa, chiara. E’ un partito di sinistra? Paracentrista? Operaio? Pro imprenditoria? Progressista? Franceschini ha evitato coraggiosamente il nulla in cui aveva ridotto Veltroni il PD. Anche per il PD vale la canzone dell’appartenenza di Gaber. Panta rei! Abbiamo assistito al carosello, “appecoronato”, di giornalisti ed editorialisti affannati nel dare interpretazioni favorevoli al sultano, quel tanto da accattivarsi, nella disgrazia, le simpatie del loro padrone, il signor B. Giustificando, assolvendo, considerando che.. ecc. Mi vengono in mente le parole di Giuseppe Fava: “Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza e la criminalità, impone ai politici il buon governo. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare, e le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, e le violenze che non è stato mai capace di combattere”. Tutto scorre! Il tempo, le facce, le solite parole. Sono lontani i tempi in cui si giudicava L’America con slogan come: Yenchi go home. Oggi, ironia della storia, molti di noi di sinistra guardiamo ad Obama come un punto di riferimento certo, all’America come un sogno politico da raggiungere. Mentre qui, nel sultanato d’Italia, l’elettorato si astiene aspettando “Godot”.

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