Il jazz apre i confini. Abdullah Ibrahim: gemellaggio Catania-Sudafrica

I Nuovi
Cameristi del Maestro Boccadoro affascinano il grande pianista africano alla
fine di un altro grande concerto di Etnafest e sono pronti per esibirsi nel
continente nero...

Abdullah
Ibrahim ha entusiasmato il pubblico catanese, ma a sua volta è rimasto
affascinato dall’esecuzione dei Nuovi cameristi diretti dal maestro

Carlo Boccadoro.
A fine esibizione il
maestro sudafricano ha proposto di portare nella sua nazione il gruppo d’archi
del Teatro massimo Vincenzo Bellini di Catania per tre concerti da eseguire tra
settembre e ottobre a Durban, Città del Capo e Johannesburg.
Un’iniziativa
della quale Abdullah intende parlare immediatamente al presidente Nelson Mandela,
che potrà essere realizzata in collaborazione con l’Istituto di cultura
italiana in Sud Africa.

Il progetto dell’artista di fama
mondiale ha inorgoglito il presidente della Provincia, Raffaele Lombardo, e il
direttore artistico, Gianni Gualberto. “Il primo obiettivo di Etnafest viene
così raggiunto – dichiara soddisfatto il presidente della Provincia Raffaele
Lombardo -: ci eravamo posti il compito di avvicinare realtà culturali e
geografiche distanti tra loro, per fare della musica, dell’arte e del cinema
un ambasciatore di pace, solidarietà e comprensione.
Abdullah Ibrahim ha
perfettamente compreso questa filosofia e lui stesso la esporterà in una realtà
per noi apparentemente distante, ma
in realtà legata da comuni sentimenti ed emozioni”

E di emozioni la perfetta esecuzione di
“African suite” del trio diretto da Abdullah, al pianoforte, e
il gruppo d’archi del Teatro massimo catanese ne hanno regalate tante agli
spettatori che con entusiasmo e
applausi scroscianti hanno riempito la sala del Teatro Sangiorgi.
“La musica
accademica e quella jazz si sono amalgamate con grande facilità ed equilibrio
– sottolinea il direttore artistico Gianni Gualberto -, la scrittura e
l’improvvisazione , i ritmi della cultura nera americana e quella nera
africana si sono integrati in modo affascinante grazie alle capacità di
esecuzione degli artisti e i Nuovi cameristi hanno ricevuto un pubblico
riconoscimento proprio da un “mostro sacro” qual è Abdullah Ibrahim”.

Dopo quasi due ore di concerto, il trio completato da Belden Bullock al contrabbasso e George Gray, alla
batteria” - è stato “costretto” ad un bis coronato da cinque ininterrotti
minuti di scroscianti applausi.

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