Il giovane fisico misterbianchese Filippo Caruso invitato al "Salotto dei Nobel" in Germania

Filippo Caruso - MisterbiancoFilippo Caruso, misterbianchese, 33 anni. Dal liceo scientifico a Catania, alle Olimpiadi nazionali di fisica nelle scuole, alla laurea all’Università di Catania e al dottorato di ricerca alla Normale di Pisa, ai tanti viaggi ed esperienze in varie parti del mondo, oggi vive un momento magico.

Ricercatore dal 2012 nella squadra di scienziati del Dipartimento di Fisica di Firenze e del Laboratorio europeo per la spettroscopia non lineare (Lens), Filippo oggi porta avanti a Sesto Fiorentino la propria ricerca sui computer quantici e - tra i pochi esploratori al mondo nel settore - la “biologia quantistica” (“in particolare – spiega – gli effetti quantistici che si trovano nei sistemi biologici di piante e batteri”). Ma il giovane misterbianchese ha già all’attivo molti riconoscimenti e premi significativi, anche europei tra cui la borsa di studio “Marie Curie”, ed ha parlato delle proprie scoperte in vari Atenei del globo.

Oggi, Filippo Caruso riceve un riconoscimento davvero speciale: grazie al suo già prestigioso curriculum, egli è stato infatti selezionato dalla Commissione Europea tra i circa 400 giovani scienziati di oltre 80 Paesi che parteciperanno al “Lindau Nobel Laureate Meeting 2016”, in programma dal 26 giugno all’1 luglio prossimi, in cui l’Italia sarà rappresentata da poche autentiche “menti della fisica”. E vi saranno presenti almeno una trentina di premi Nobel. Lindau, sul lago di Costanza in Germania, per intenderci è ad un’ora di auto da Ulma, la città dove nacque Albert Einstein. “E lì, in quel meeting sia pure informale – afferma emozionato il fisico di casa nostra - avrò modo di incontrare personalità come Serge Haroche e David Wineland, premi Nobel nel 2012, o Carlo Rubbia o Theodor Hansch, e parlare a tu per tu con loro”.

Dunque, arriva ora il significativo accesso al “salotto dei Nobel” della fisica, per il bravissimo ricercatore di cui l’Università di Firenze è orgogliosa, come lo è ovviamente la sua Misterbianco, che attraverso il sindaco Di Guardo si è già complimentata con lui. E Filippo non dimentica di certo il proprio eccezionale professore del liceo catanese che gli trasmise questa passione, nè l’Università di Catania (“dove ho avuto la fortuna – dice – di fare ricerca fin dal primo anno”); così come il giovane fisico etneo ricorda: “ovviamente devo molto all’Università di Firenze, alle borse di studio europee ed ai viaggi che mi hanno permesso di condividere le mie ricerche con scienziati di tutto il mondo”. Ad maiora, scienziato nostro.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
29/03/2016

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