Il Consiglio Comunale di Misterbianco e il valore della democrazia

Consiglio ComunaleAnche aldiquà del Po, si sente forte la polemica, divampata nelle piazze cittadine e nel web, sulle indennità che percepiscono i consiglieri comunali di Misterbianco. A parte le solite raccolte di firme, e qualche articolo di giornale, a mio modo di vedere, credo che lo sguardo, come al solito, venga rivolto al dito e non alla luna!

Certo, non voglio prendere le difese di nessuno, e men che meno del Consiglio Comunale misterbianchese. A scanso d’equivoci, voglio ricordare che in tempi non sospetti, quando l’antipolitica e il “grillismo” erano ancora di là da venire, assumendomi le mie responsabilità, come sempre, “solo tra tanti”, ho duramente contestato e denunciato con manifesti murali e articoli di giornali, lo scellerato spreco di denaro pubblico che i vecchi amministratori comunali facevano con viaggi a Dubai, a Bruxelles, vestiti da carnevale, per fare chissà cosa!!! Adesso anche il “coccodrillo”, versa le sue lacrimucce (sic!) per “la credibilità delle istituzioni”,… “per un pugno di euro”! Ma il problema, come sempre, credo che sia più complesso, e di non facile soluzione. Intanto non accetto l’idea, ereditata dal mio amico, del mondo diviso in due parti, da una parte i cattivi e dall’altra i buoni, da una parte i politici ladri, nullafacenti, incapaci, e dall’altra i cittadini, tutti onesti, capaci, competenti. Non condiviso questa contrapposizione tra la casta e i cittadini, perché, come dice Michele Serra, “la casta, lascia intendere che esista un ceto parassitario alieno alla brava gente che lavora, quasi una cricca di invasori. Purtroppo non è così. Tra casta e popolo c’è osmosi, e un continuo, costante passaggio di consegne. Molti italiani (e misterbianchesi, n.d.r.) che oggi sbraitano contro la casta, ove ne facessero parte, sarebbero identici a loro, per il semplice fatto che sono identici anche a loro adesso”. D’altronde, siamo noi a votare, mica scendono i marziani dalla luna per esprimere le preferenze!!! E ogni popolo ha i rappresentanti che si merita! Ma il vero problema, a mio modesto parere, non è tanto, “quanto ci costano!”, ma, “cosa producono?”, “cosa ci danno?”.

Il problema è la produttività, l’utilità, l’efficienza della loro azione politico-amministrativa, il grado di “produzione” politica che riescono ad esprimere, il loro “quoziente” di proposte, di idee, di progetti, che sono in grado di mettere in campo, nell’esercizio delle loro funzioni. Certo, lo sappiamo benissimo che i Consigli Comunali, all’interno della macchina amministrativa, hanno poteri limitati, seppur importanti, di controllo e di indirizzo politico, (approvano i bilanci e gli atti connessi alle finanze dell’ente, deliberano sulle opere pubbliche e sul Piano Regolatore Generale, sui regolamenti, e sulle convenzioni). E il Consiglio Comunale di Misterbianco opera con capacità, professionalità, responsabilità, oculatezza, sensibilità, proponendo iniziative adeguate, innovatrici, moderne, efficienti per la crescita e lo sviluppo dell’intero paese? Lavora come un buon padre di famiglia? Si o No!? Questo è il nocciolo della problema!

Ma la vera questione principale è la selezione della classe dirigente, la ricerca del consenso, la qualità del consenso! O votiamo solamente, come sempre, “per una promessa di lavoro, una richiesta di sistemazione, un certificato, un caffè, una pacca sulle spalle, “per un si e per un no”!? O votiamo ppi me cucinu, ppi me niputi, per il più furbo, per il più scaltro, per il più simpatico!? E allora di cosa ci lamentiamo, di cosa stiamo parlando!! Il vero dramma di Misterbianco, ma credo comune a tanti altri paesi, è che i nostri politici, paradossalmente… non fanno politica! Molti consiglieri non fanno parte di nessun partito, non frequentano nessun circolo politico, non partecipano a nessun dibattito, non danno conto delle loro scelte politiche e amministrative, non producono nessun comunicato stampa, documento, manifesto, volantino, giornalino, per comunicare con i loro elettori e con la città, con trasparenza e alla luce del sole; non organizzano nessun incontro pubblico, conferenza, assemblea, forum, come si faceva una volta. In poche parole, non producono politica! Questo è la vera “diseconomia della politica”, una perdita enorme per la municipalità e per l’intera comunità; l’investimento, economico, politico e culturale, della municipalità su di loro risulta vano e improduttivo!

Ecco perché, francamente, la polemica solo per i soldi, per un misero… “pugno di euro”, la ritengo pretestuosa, fuorviante, quasi banale. Che nasconde il vero problema, che investe il funzionamento degli enti locali e del sistema burocratico, che tocca l’anima e il cuore della democrazia! Certo, non nascondo che anche la questione “pecuniaria”… è importante! In un contesto di spending review e di tagli indiscriminati alle spese dello Stato, in un periodo di grande incertezza e ristrettezza sociale, con una disoccupazione galoppante ed una crisi economica allarmante, appaiono incomprensibili e scandalose, le spese folli di un Consiglio Comunale che costa alla comunità oltre 1300 euro al mese, per ogni singolo componente, oltre 30 mila euro al mese, e oltre 300 mila euro l’anno.

Ritengo che sia assolutamente necessario e urgente, per il bene della politica, e per la tenuta e la credibilità delle istituzioni e dell’intero sistema democratico, rivedere le leggi che regolano il funzionamento e i costi degli organi di governo degli enti locali. Ma la competenza, come sappiamo, è dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Parlamento nazionale. E allora, che fare? Quanto tempo dobbiamo aspettare?

Ma anche i consiglieri comunali di Misterbianco, nel loro piccolo, se vogliono, possono intervenire, con rigore, serietà e senso di attaccamento al bene comune, riducendo gli emolumenti, come ha fatto il Sindaco Di Guardo e la sua Giunta, “così, senza condizioni”, ma con la sicura certezza di rendere un grande servizio alla città, al loro impegno e alla loro dignità politica e umana!

Angelo Battiato

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