I Comitati tornano alla carica a Bruxelles: "L'Unione Europea deve ascoltarci"

Corteo Fiaccolata - MisterbiancoMentre è in corso la nuova “battaglia” sul preannunciato impianto per il percolato a Valanghe d’inverno, i Comitati No discarica tornano a “pressare” l’Unione Europea, dopo che ad aprile scorso la propria petizione presentata nel 2013 era stata discussa in loro assenza al Parlamento dell’Ue. Con una lettera inviata anche alle parlamentari europee Elly Schlein (che era stata a Misterbianco nei giorni scorsi) e Monica Frassoni, i Comitati lamentano di non essere stati contattati direttamente, per un disguido che ora si intende superare con la notifica dei propri nuovi recapiti e la revoca del mandato al precedente legale incaricato.

«Appreso che durante l'audizione la Commissione UE avrebbe proceduto a un'archiviazione della denuncia dei Comitati, e che il Parlamento avrebbe invece chiesto alla Regione Siciliana e allo Stato italiano informazioni supplementari», i Comitati nella lettera «si congratulano con la Commissione Petizioni del Parlamento UE – e con la sua presidente - per la dimostrazione di sensibilità nei confronti della problematica del rispetto dell'ambiente, della salute dei cittadini e delle norme UE da parte delle imprese, rammaricandosi però per la posizione poi espressa dalla Commissione. E chiedono che siano trasmesse al nuovo indirizzo indicato tutte le comunicazioni intervenute fra la Commissione Ue, Dg Ambiente, e lo studio legale De Vita sulla petizione in oggetto, nonché fra la Commissione e le autorità italiane sul rispetto delle norme Ue per la discarica di Motta». In assenza dei Comitati “petitioneur” - con la convocazione loro non pervenuta - in aula a Bruxelles erano intervenuti sulla situazione rifiuti e discariche isolana gli europarlamentari siciliani Ignazio Corrao e Michela Giuffrida.

Facendo presente di non aver avuto alcuna comunicazione di un’eventuale chiusura di una procedura d'infrazione, i Comitati «chiedono ufficialmente che si proceda ad informarli direttamente, al fine di permettere osservazioni, integrazioni e ogni azione a tutela dei diritti», dicendosi «convinti che l'Europa possa rappresentare la prospettiva per il nostro futuro, e non una fredda burocrazia che si limita a "passare le carte" e archiviare una procedura per difetto di comunicazione». E «al fine di tutelare pienamente i nostri diritti – conclude la lettera - preannunciamo di adire direttamente l'Ombudsman (“difensore civico”), al fine di fare chiarezza sulla vicenda della chiusura della procedura e della mancata comunicazione al segnalante».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
4/11/2017

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